La Fondazione Morra Greco è lieta di annunciare la grande mostra personale dell’artista britannico John Stezaker
John Stezaker - ©Danilo Donzelli photography
Concepita prima della pandemia e risultato anche di una
ricerca svoltasi nei mesi del lockdown, periodo di intensa creatività
per l’artista, la mostra raccoglie più di ottanta opere realizzate
dalla fine degli anni 70’ a oggi.
Da più di quarant’anni
Stezaker utilizza fotografie d'epoca, fotogrammi di film, cartoline,
riviste, libri e altro materiale stampato per creare una serie di
opere tra cui collage, frammenti di immagini, film, opere librarie e
serigrafie su tela. Gli oggetti e le immagini che trova non rientrano
nella pratica dell’appropriazione, come accade nell'approccio
duchampiano/pop dell'arte degli anni '80, piuttosto appartengono agli
“oggetti trovati” di matrice surrealista intesi in senso
psicoanalitico. In particolare, le opere in mostra si ispirano e
fanno riferimento al lavoro di Joseph Cornell e alle metanarrazioni
di Italo Calvino.
Gran parte della pratica del collage di
Stezaker combina immagini di diverse epoche storiche: cartoline di
fine secolo, fotogrammi di film del 1940, mani di manichini degli
anni ‘30 e ‘40, ecc., e tanti sono i riferimenti ad altri periodi
dell'arte e della cultura. Nelle serie dei libri Metamorphosis and
Observatory, l'architettura barocca è usata per raccontare le
visioni di un osservatorio contemporaneo (in omaggio a Palomar di
Calvino). Nel suo lavoro il senso del tempo relazionato allo spazio,
come nel Palazzo Caracciolo di Avellino, diviene uno strumento per
far emergere pienamente le stratificazioni storiche.
Il
percorso espositivo si apre nel basement con un'opera di natura
cinematica, Train, uno dei primi film-loop concepiti da Stezaker,
realizzato poco dopo il suo primo loop, Horse, e completato solo di
recente appositamente per la mostra. Il film Horse, chiaro
riferimento alle origini del cinema e alle fotografie dei cavalli in
azione di Muybridge, consiste in una serie di immagini dal formato
identico di diverse migliaia di cavalli da corsa. Il rimando alle
origini del cinema è presente anche in Train, che ricorda la prima
proiezione pubblica dei film dei Fratelli Lumière. Il film è
composto, infatti, da una moltitudine di immagini di treni diversi ed
è proiettato nel basement su di uno schermo posto sotto l’arco che
nasconde le antiche fondamenta greco-romane del Palazzo Caracciolo di
Avellino, un mondo sotterraneo fatto di argilla, molte volte causa
dell’arresto dello sviluppo urbano contemporaneo della città di
Napoli. Train rappresenta il fantasma di un progetto abbandonato e
diventa per Stezaker metafora della sua stessa pratica artistica
(intesa come arte dell’interruzione) e fonte d’ispirazione per le
stratificazioni spazio-temporali che emergono nella mostra, nel suo
lavoro e nel palazzo che accoglie il progetto.
Posti tra
l’universo sotterraneo del basement e i blu dei cieli dei mondi dei
collage dell'ultimo piano, i due piani centrali di serigrafie su tela
e opere librarie rappresentano due diversi regni intermedi e le opere
tratte dalle serie Observatory e World suggeriscono visioni remote
del passaggio da un regno all'altro. Le serigrafie, al contrario,
imponendo visivamente il primo piano, creano uno spettrale senso
della presenza.
Informazioni
Inaugurazione: 26
novembre 2021 / 18 - 21
Giorni e orari: martedì – venerdì / 10
- 18
sabato – domenica / 10 - 17
Email:
info@fondazionemorragreco.com
rsvp@fondazionemorragreco.com
Sede
Fondazione
Morra Greco
Largo Proprio D'Avellino, 17
80138 Napoli
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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