Dopo il grande successo dello speciale concerto E suonn so’ speranz' dello scorso 7 gennaio alla Casa della Musica di Napoli, Aniello Misto porta avanti il suo progetto con i giovani talenti della Sud in Sound.
E suonn so’ speranz' oltre ad essere il titolo di un brano di Misto con featuring la cantante franco-gabanese Tita Nzebi, vuole essere anche uno slogan per presentare un progetto più ampio, in cui i veri protagonisti sono i giovani talenti che attraverso la musica riescono a trovare la giusta speranza per sognare e farsi strada nel mondo.
Diversi sono i giovani talenti che la fucina della Sud In Sound accoglie da anni, cercando di dare loro non solo una possibilità per approcciarsi alla musica, ma anche di offrire un luogo dove potersi sentire a casa. Una famiglia in cui la musica fa da collante ad un’iniziativa che ha tutte le carte in regola per avere il meritato successo.
«Il nostro modo di lavorare - commenta Aniello Misto, tra gli esponenti della world music in Italia - non è condizionato dal fattore tempo. Prima di creare e realizzare un progetto discografico, l’artista deve essere pronto ad affrontare tutto quello che arriverà. E spesso occorre del tempo per maturare alcune consapevolezze e rischi del mestiere. Noi siamo sempre a disposizione e cerchiamo di costruire, mattone dopo mattone, quell’artista che è dietro quel talento che arriva da noi».
«Siamo uno studio che accoglie non solo dei talenti musicali - dichiara il musicista e produttore Gennaro Franco - ma anche le persone che sono dietro quei talenti. La musica è soprattutto condivisione e se metti da parte il fattore umano rischi di non raggiungere l’obiettivo, che è quello di arrivare alla gente”.
Il progetto E suonn so’ speranz' avrà un percorso anche live, composto di tappe che saranno comunicate più avanti. Non sarà un semplice concerto, ma un evento che avrà anche uno scopo benefico, proprio come è avvenuto per la data napoletana, in cui i ricavati sono stati devoluti all’Associazione Don Pietro Ottena per l’acquisto di uno scuolabus in Ruanda.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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