A cura di Nadia Stefanel
Fondazione Dino Zoli, Forlì
Fino
al 4 giugno 2023
Si è inaugurata sabato 25 febbraio 2023, presso la Fondazione Dino Zoli di Forlì, "Se ci fosse luce sarebbe bellissimo", la mostra personale di Elena Bellantoni che restituisce il percorso di ricerca condotto dall'artista all'interno dell'azienda Dino Zoli Textile, con la partecipazione attiva dei dipendenti, la frequentazione dei luoghi, la valorizzazione dei materiali e delle risorse aziendali.
Dopo una visita in anteprima riservata ai lavoratori dell’azienda tessile che hanno partecipato ai laboratori e alla realizzazione del video, la serata inaugurale si è articolata attraverso gli interventi di Monica Zoli, socia Dino Zoli Group, Nadia Stefanel, curatrice della mostra e direttrice della Fondazione Dino Zoli, e dell’artista Elena Bellantoni, preceduti dai saluti dell’Amministrazione comunale di Forlì nella persona del vicesindaco Daniele Mezzacapo. Erano, inoltre, presenti in sala il patron Dino Zoli, Livia Savorelli per l’Associazione Culturale Arteam, Gaia Gonni e Sabrina Lucchi per l’Istituto Tecnico Alberti Saffi ITAS di Forlì e Roberto Grilli per DZ Engineering, oltre a noti rappresentanti del mondo dell’arte, del design e dell’architettura, della scuola, della professione e dell’impresa, provenienti da diverse parti d’Italia. Al termine della presentazione, i visitatori hanno potuto visitare la mostra in compagnia dell’artista e della curatrice.
Le esperienze maturate da Elena Bellantoni nell'ambito della residenza d'artista, tenutasi a più riprese nel corso del 2022, sono confluite in un progetto che, se da un lato evidenzia il coinvolgimento dei lavoratori e l'emersione del concetto di habitus, ovvero l'insieme dei comportamenti spontanei che concorrono a definire l'individualità dell'uomo, dall'altro presenta in anteprima nazionale il nuovo video di Bellantoni, "Se ci fosse luce sarebbe bellissimo", prodotto da Dino Zoli Textile e Fondazione Dino Zoli. Un lavoro che, unitamente all'installazione, alle lightbox e ai disegni che compongono l'esposizione, si caratterizza per la presenza di un segno poetico che diventa profondamente politico.
Temi centrali del progetto sono il corpo, "abitato" in relazione agli altri e agli spazi deputati al lavoro, e la luce, intesa come elemento di apertura e speranza, di gioia e di abbracci, dopo anni di buio e solitudine. E la luce apre e chiude idealmente il percorso di mostra con due scritte al neon, testimonianza di un fare artistico partecipativo-relazionale. Prima il blu di "Se ci fosse luce sarebbe bellissimo", frase ripresa dall'ultima lettera scritta dall'onorevole Aldo Moro alla moglie, pochi giorni prima della sua morte, avvenuta nel 1978. Poi il rosso di "C'era una voglia di ballare che faceva luce…", una frase di Francesco Guccini che sintetizza le aspettative del secondo dopoguerra e la speranza in un futuro migliore.
La stanza principale della Fondazione Dino Zoli è occupata dall'installazione di quattordici abiti-scultura, pensati e realizzati con i tessuti di Dino Zoli Textile. Declinati nel lino rosa per alludere al corpo e nel velluto grigio-azzurro per richiamare le tute da lavoro, gli abiti presentano una forma a trapezio che accoglie sia il corpo maschile sia il corpo femminile, dando alla figura un aspetto onirico.
Risultato finale della residenza e fulcro della mostra è il video "Se ci fosse luce sarebbe bellissimo", realizzato nel gennaio 2023. I gesti del lavoro quotidiano si uniscono ad azioni performative collettive, per tessere nuove relazioni e creare un nuovo habitus. «Un corpo nuovo - scrive la curatrice Nadia Stefanel - pieno di risorse per la fantasia, per le proiezioni e le "irrealizzazioni" immaginarie, come avrebbe detto Sartre. Rappresentato nella sua essenza da quell'abbraccio collettivo dei quattordici dipendenti vestiti con gli abiti-scultura che costituisce l'ultimo frame del video».
Il percorso espositivo si completa con sei disegni a china su carta da spolvero con interventi a collage, realizzati dall'artista per fissare alcuni gesti propedeutici alla partitura performativa del video, e quattro lightbox che mettono in evidenza i passaggi fondamentali del video, in cui l'artista si relaziona con lo spazio aziendale di Dino Zoli Textile.
«Sul luogo di lavoro - dichiara Monica Zoli, socia di Dino Zoli Group - si trascorre una parte importante della propria giornata e della propria vita. L'incontro con l'arte favorisce la creatività e il benessere personale, contribuendo al miglioramento della qualità del tempo trascorso lavorando. In particolare, questo progetto ha toccato un punto nevralgico, quello delle relazioni interpersonali, portandole ad un livello emotivo intimo, nel rispetto del proprio spazio. È stata sicuramente un'esperienza impegnativa e coinvolgente, diversa ancora dalle precedenti. Mi sento di consigliare anche ai colleghi il "contagio" con l'Arte: un risultato certo è l'apertura di visione, a beneficio di tutti».
Elena Bellantoni ha vinto il "Premio Speciale Fondazione Dino Zoli e Dino Zoli Textile" in occasione dell'edizione 2020 di Arteam Cup, il concorso artistico nazionale promosso dall'Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV), di cui Dino Zoli Group è partner consolidato. Negli spazi della Fondazione Dino Zoli sono state, infatti, ospitate due mostre dei finalisti e le personali di Elena Hamerski e Loredana Galante, esito delle residenze d'artista presso Dino Zoli Textile. E nel 2023 sarà la volta del duo Gaggia-Dubbini, vincitore assoluto di Arteam Cup 2022.
La mostra di Elena Bellantoni è promossa da Dino Zoli Textile e Fondazione Dino Zoli, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Forlì, la collaborazione dell'Associazione Culturale Arteam e dell'Istituto Tecnico Alberti Saffi ITAS di Forlì e la sponsorizzazione tecnica di DZ Engineering.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento