Dall'alto, da sinistra a destra: Davide
Sgambaro, Valentina Furian, Giorgia Lolli, Beatrice Favaretto, Lorena
Bucur, Lorenzo Modica
Su iniziativa e invito del Comune e
della Città metropolitana di Bologna, l’innovativa esperienza del
Nuovo Forno del Pane, nata al MAMbo - Museo d’Arte Moderna di
Bologna | Settore Musei Civici Bologna nel 2020 per far fronte
all’emergenza Covid-19 e supportare gli artisti offrendo loro uno
spazio di produzione, si è aperta al raggio più ampio dei sei
Distretti culturali della Città metropolitana. La Città
metropolitana di Bologna diventa una diffusa città creativa e
culturale.
La possibilità di vivere, lavorare, produrre opere,
interagire con il territorio, dar vita a progetti artistici
individuali e condivisi, è stata, infatti, estesa dall’ambito
esclusivamente cittadino al raggio più ampio di sei Comuni degli
altrettanti Distretti culturali della Città metropolitana
pubblicando un avviso pubblico finalizzato alla selezione di sei
artiste, artisti o collettivi artistici destinati a risiedere e
lavorare in strutture messe a disposizione nei Comuni dei sei
Distretti culturali.
I 6 vincitori dell’avviso, che si è
chiuso il 9 gennaio scorso con 126 candidature provenienti da tutta
Italia, sono stati selezionati da una commissione presieduta dal
direttore del MAMbo e composta da membri esperti interni allo staff
del museo.
Il progetto - che rientra nelle azioni di Officina
Creativa per Bologna, percorso di creazione del sistema culturale
metropolitano promosso da Comune e Città metropolitana di Bologna,
con il supporto di Fondazione Innovazione Urbana - offre la
possibilità di creare una rete in grado di valorizzare le ricerche
artistiche più contemporanee e divenire il connettore tra le diverse
realtà già attive sul territorio metropolitano e le artiste e gli
artisti che operano in Italia.
Le artiste e gli artisti
selezionati e i luoghi in cui lavoreranno in residenza sono i
seguenti:
Lorena Bucur (Cremona, 1996) - Distretto culturale
Pianura Ovest: San Giovanni in Persiceto, Convento di San Francesco;
Beatrice Favaretto (Venezia,1992) – Distretto culturale Reno
Lavino Samoggia: Casalecchio di Reno, Montagnola di Mezzo;
Valentina
Furian (Venezia,1989) – Distretto culturale Savena – Idice: San
Lazzaro di Savena, 10Lines e KAPPA NÖUN;
Giorgia Lolli (Reggio
Emilia, 1996) – Distretto culturale Pianura Est: Budrio, Le Torri
dell’Acqua;
Lorenzo Modica (Roma, 1988) – Distretto culturale
Appennino Bolognese: Castiglione dei Pepoli, Municipio di Castiglione
dei Pepoli;
Davide Sgambaro (Cittadella, Padova, 1989) –
Distretto culturale Imolese: Imola, Centro d’Arte Novella Guerra.
Artiste ed artisti sono stati selezionati sulla base della
documentazione presentata, tenendo in particolare conto il portfolio,
la lettera motivazionale e l’idea progettuale, secondo parametri
legati a fattibilità, originalità e impatto della proposta sul
sistema culturale metropolitano.
Durante il periodo di residenza,
saranno coinvolti in approfondimenti dedicati alle loro ricerche
individuali, in un'ampia attività relazionale fatta di studio visit,
conversazioni, open studio, relazioni pubbliche sui progetti
realizzati, oltre a un programma pubblico di workshop e conferenze.
Particolare attenzione sarà riservata alla creazione di un programma
di auto-apprendimento, concepito dagli artisti insieme allo staff del
museo, al fine di condividere collettivamente nuove pratiche,
conoscenze e desideri.
Prima dell'inizio del periodo di
permanenza, ai 6 vincitori viene offerta l'opportunità di conoscere
i servizi e le vocazioni del territorio e dei sei Distretti
culturali, grazie a un accompagnamento mirato realizzato in
collaborazione con Bologna for Talent, il servizio della Città
metropolitana di Bologna dedicato allo sviluppo di progetti per
l’attrazione e la valorizzazione dei talenti.
Le attività
saranno divulgate e promosse tramite i canali di comunicazione dei
soggetti coinvolti nel Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor
Edition, mentre le opere e i progetti eventualmente prodotti da
artiste e artisti rimarranno di loro proprietà. La rete dei
Distretti culturali sarà parte attiva nel costruire occasioni di
scambio e collegamento con il territorio cittadino e metropolitano.
Dichiara Elena Di Gioia – delegata alla Cultura del Comune
di Bologna e Città metropolitana “Rendere la città metropolitana
una diffusa e allargata città artistica e creativa è uno degli
obiettivi della politica culturale che stiamo portando avanti. Un
raggio di residenze d’artista composto grazie al lavoro e alla
disponibilità di importanti strutture culturali nei sei Distretti
culturali e grazie allo staff di MAMbo e del Settore Musei Civici
Bologna che possa sostenere una nuova comunità di artisti
nell’ambito del nuovo sistema culturale metropolitano”.
Per
Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna "Il
progetto della nuova edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor
Edition torna a sottolineare al contempo il forte interesse degli
artisti per il contesto dell'area metropolitana e la grande qualità
della politica culturale del territorio come volano di sviluppo".
Aggiunge Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo e curatore del
progetto: “Il ruolo di un museo pubblico non è solo di proposta
artistica, ma anche di messa in rete dei centri di produzione
culturale più attivi di un determinato territorio. È per questo
che, dopo la prima edizione del Nuovo Forno del Pane, che nel 2020 ha
ospitato gli artisti negli spazi espositivi del MAMbo, quest'anno il
progetto, oltre a offrire spazi di lavoro, esperienze formative e
opportunità di ricerca a sei artisti emergenti, ha l'obiettivo di
sviluppare relazioni tra altrettante importanti realtà dei Distretti
culturali della Città metropolitana di Bologna”.
Nuovo
Forno del Pane Outdoor Edition è a cura di Lorenzo Balbi, Caterina
Molteni e Sabrina Samorì ed è coordinato da Giulia Pezzoli.
In
occasione del progetto è stata ideata una nuova identità visiva a
cura di Giulio Ferrarella. A partire da una rielaborazione delle
ciminiere del MAMbo, che avevano caratterizzato l’immagine creata
da Aldo Giannotti per la prima edizione, è stato realizzato un nuovo
logo lineare e tipografico che rafforza simbolicamente l’idea di
produzione, alla base del Nuovo Forno del Pane.
Cenni
biografici artiste e artisti
Lorena Bucur (Cremona, 1996)
vive e lavora a Bologna. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti
di Bologna e l’Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles. Nel
suo lavoro i temi di maggior interesse sono di carattere politico e
sociale. Elemento e tecnica portante della sua visione artistica è
la fotografia, per questa predilige l’utilizzo di macchine
analogiche sovietiche, regali che ha ricevuto da parte della sua
famiglia, nata e cresciuta in Romania. La sua ricerca nasce e prende
forma nelle zone periferiche, per poi ricollegarsi al più
movimentato spazio urbano, fatto di cemento, ferro, impalcature.
Tessuti industriali impressionati con scatti del limitrofo
ambiente naturale, tondini di ferro, fotografie trasferite su
cemento, lamiere di alluminio che fungono da supporto, diventando
forme, architetture, basi per i suoi lavori. La restituzione di
questo doppio paesaggio viene da lei portata a termine sotto forma
d’installazioni multimediali.
Beatrice Favaretto (Venezia,
1992) nel 2015 si Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di
Venezia, nel 2018 ottiene una laurea specialistica in Nuove
Tecnologie per l’arte - Cinema e Video Arte presso l’Accademia di
Belle Arti di Brera. Pur utilizzando il video come medium principale,
la sua ricerca attraversa diversi linguaggi come editoria
indipendente e fotografia d’archivio, ponendo particolare
attenzione a tematiche legate alla caducità del corpo e
all’esperienza della sessualità. Dal 2019 la sua ricerca si
focalizza sulla rappresentazione della sessualità e della
pornografia nel contemporaneo e sull’utilizzo del corpo come
strumento di attivismo privato ed intimo. Le sue mostre recenti
includono: 2022, Nel paese delle ultime cose, a cura di Caterina
Taurelli Salimbeni, NAM - Not a museum, Firenze; 2022, Poison Green,
Gallerie di San Marco, Venezia; 2022, Premio Artists’ Film Italia
Recovery Fund curato dallo Schermo Dell’Arte, GAMeC, Bergamo; 2021,
CLAMOR, Sala Santa Rita, Roma; 2021, partecipazione ad ART CITY
Bologna, a cura di Caterina Molteni e Lorenzo Balbi, Cassero LGTBI+,
Bologna; 2021, PRIME TIME, a cura di Adrienne Drake, Ilaria Gianni e
Maria Alicata, Fondazione smART, Roma; 2019, Indistinti Confini,
Cinema Giorgione, Venezia. Nel 2021 è tra i finalisti della prima
edizione delle BiennaleCollegeArte curata da Cecilia Alemani e Marta
Papini. Nel 2020 ha vinto con The Pornographer il Premio Artists’
Film Italia Recovery Fund promosso dallo Schermo Dell’Arte; l’opera
è entrata in collezione della GAMeC di Bergamo; ed è stata
finalista al Ducato Prize 2020.
Valentina Furian (Venezia,
1989) Artista visiva, si occupa principalmente di moving-images. La
sua ricerca si concentra sulla relazione tra realtà e finzione
posizionandosi sul margine di questa dualità. Il suo lavoro ha
origine dal rapporto interspecifico tra essere umano ed essere
naturale, esplora il valore del selvaggio nella quotidianità e
l’addomesticamento animale e umano come forma di potere.
Il suo
lavoro è stato presentato in mostre collettive e personali tra le
quali: 2021, Night shade, Collezione Farnesina - MAECI con Fondazione
VOLUME!, Roma (solo); Auroras, Goyki3 Art Incubator, Sopot - PL
(solo); Re-creatures, Mattatoio, Roma; Encounter of imagination,
Pearl Art Museum, Shanghai – CN; Resisting the Trouble – Moving
Images in Times of Crisis con Lo Schermo dell’Arte, Firenze; 2020,
Cari Cani, UNA galleria, Piacenza (solo).
Ha lavorato con realtà
istituzionali e sperimentali tra le quali: Rencontres Internationales
| Paris Berlin, IIC Paris (FR), Sunaparanta Center for Contemporary
Art Goa, IIC Mumbai (IND), MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI
secolo di Roma, MUSE – Museo delle scienze di Trento, MAMbo - Museo
d'Arte Moderna di Bologna, The Blank Contemporary Art - Bergamo,
Fondazione Francesco Fabbri - Treviso, Casa Capra - Vicenza,
Chez PLINIO, Case chiuse, Il Crepaccio, Careof , ViaFarini - Milano,
Fondazione Bevilacqua la Masa, Microclima - Venezia, Cinema
Visionario - Udine (IT).
Giorgia Lolli (Reggio Emilia, 1996)
si laurea in Danza Contemporanea presso Zürich University of the
Arts e si sposta in Israele, completando la formazione con Kibbutz
Contemporary Dance Company. Ha una collaborazione attiva come
danzatrice in Finlandia per How the Land Lies, progetto di Bianca
Hisse & Laura Cemin selezionato per Aerowaves 2023. Giorgia
lavora con gruppi integrati ed è insegnante Dance Well, movement
research for Parkinson’s in Triennale Milano, all’interno di un
progetto Europeo 2022-24 coordinato da Operaestate. La sua pratica
intreccia ricerca drammaturgico-coreografica e processi di comunità.
Grazie alla collaborazione con Sophie Claire Annen e Vittoria Caneva
nasce Eufemia, il suo primo progetto per la scena, selezionato per
Anghiari Dance Hub 2020, Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2021
e presentato negli ultimi anni in Italia, Svizzera, Portogallo e
Germania.
Lorenzo Modica (Roma, 1988) ha conseguito il
diploma e la specializzazione in pittura presso l'Accademia di Belle
Arti di Roma e un MFA presso la Slade School of Fine Art di Londra.
Oltre a mostre personali e collettive in Italia e all'estero (MACRO
Museo d'Arte Contemporanea di Roma, Fondazione Pastificio Cerere di
Roma, Galleria il Ponte di Firenze, Institut français Centre
Saint-Louis di Roma, ASC gallery e Spaceship/Dungeon/Zoo di Londra,
Galleria Studio G7 di Bologna, Fondazione smArt di Roma) è
attualmente docente di disegno e pittura presso la John Cabot
University di Roma.
Tra il 2017 e il 2019 ha realizzato diversi
progetti nel campo dell'educazione artistica nell'ambito delle
istituzioni di salute mentale rivolte a giovani e adulti. Nel corso
degli anni ha realizzato installazioni scultoree e sonore, progetti
site-specific, stampe, libri d'artista, video, ponendo la pittura al
centro della sua pratica e adottando un approccio sperimentale e
installativo.
Davide Sgambaro (Cittadella, Padova, 1989) si è
formato all’Università IUAV di Venezia, vive e lavora a Torino.
Servendosi di differenti media l’artista esplora tematiche
esistenziali relative alla condizione dell’individuo nel precariato
contemporaneo. La sua pratica restituisce dinamiche irriverenti e di
resistenza in risposta ai paradossi identitari e agli stereotipi
insiti nell’ordine sociale e culturale.
Tra le mostre
personali: Nope, Galerie Alberta Pane, Parigi (2022); Too much and
not the mood, LOCALEDUE, Bologna (2022); Feeling Fractional, 9
FrenchPlace, Londra (2022); Kiss, kick, kiss, Istituto Italiano di
Cultura, Colonia (2021); Paesaggi eterni, SpazioSiena, Siena (2019);
White and black stripes and a red nose, Almanac Inn, Torino (2019).
Ha partecipato a numerose residenze, collaborazioni e mostre
collettive in istituzioni pubbliche e private come Fondazione
Bevilacqua La Masa (2015); Fondazione Spinola Banna per l’Arte
(2015, 2018); Q-Rated con la Quadriennale di Roma e Castello di
Rivoli (2018); GAM Torino (2018); Fondazione Monte dei Paschi di
Siena (2019); Cantica 21, Ministero dei Beni Culturali, Ministero
degli Affari Esteri (2020-2021); SUPERBLAST II NAM Manifattura
Tabacchi (2022).
Il suo lavoro è presente nelle collezioni
permanenti di: MAMbo di Bologna; Fondazione CRT Arte di Torino per
GAM Torino e Castello di Rivoli; Fondazione Monte dei Paschi di
Siena; Manifattura Tabacchi Firenze.
Spazi residenza
Distretto culturale Appennino Bolognese
Località:
Castiglione dei Pepoli
Nome struttura: Municipio di Castiglione
dei Pepoli – Officina15
Indirizzo: Municipio, Piazza G.
Marconi, 1; Officina15, via A. Moro 31, Castiglione dei Pepoli
Sito
internet: https://www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it/
http://www.ofcn15.com/
Vi sono due aree a disposizione del
progetto, entrambe dotate di connessione a internet e attrezzatura
per la videoproiezione e situate nel centro storico di Castiglione
dei Pepoli, quindi vicine a tutti i servizi commerciali e ai
principali luoghi di ritrovo. Lo spazio di lavoro principale è una
sala all’interno del palazzo comunale, sulla piazza del paese.
Inoltre sono disponibili per sessioni di lavoro condivise i locali di
Officina15, associazione culturale e circolo ARCI che gestisce uno
spazio polifunzionale, attivo per il coworking, con laboratori già
in uso ad artisti locali, sala prove, sala mostre e bar.
L’alloggio
messo a disposizione si trova a meno di 300 metri da tutti i servizi
sopra elencati.
Distretto culturale Pianura Est
Località:
Budrio
Nome struttura: Comune di Budrio
Indirizzo: Le Torri
dell’Acqua, Via Benni, 1; foresteria, via Garibaldi, 39, Budrio
Sito internet: https://www.comune.budrio.bo.it/
Le Torri
dell’Acqua
Lo spazio messo a disposizione è una sezione della
Sala BIG del complesso delle Torri dell’Acqua di via Benni n.1, uno
dei principali centri culturali del Comune di Budrio. Arredato con
postazioni computer, tavoloni da studio, sedie, zona ristoro-relax
fornita di distributori per cibi e bevande ed Internet Wi-Fi
gratuito.
La Sala BIG è vicina alla sede del Comune Di Budrio,
alla stazione ferroviaria Budrio Centro (linea Bologna –
Portomaggiore), alla fermata autobus Budrio Pretura e alla stazione
ferroviaria Budrio. La Sala BIG ha inoltre a disposizione, nel raggio
di 300 m tutti i principali servizi commerciali e i luoghi della
cultura, come il Teatro Consorziale e i Musei di Budrio.
L’alloggio
messo a disposizione si trova nel centro di Budrio, a 350 metri
dall’area di lavoro.
Distretto culturale Reno Lavino
Samoggia
Località: Casalecchio di Reno
Nome struttura:
Montagnola di Mezzo
Indirizzo: Via Panoramica, 21, Casalecchio di
Reno
Sito internet:
http://lemontagnole.lapiccolacarovana.net/montagnola-di-mezzo/
L’area di lavoro è un ex fienile ristrutturato, situato sul
sentiero delle Montagnole e immerso nel verde del parco della Chiusa:
un territorio di 110 ettari tra Casalecchio di Reno, a nord, e il
SIC-ZPS Contrafforte Pliocenico a sud. Pur essendo a ridosso di aree
densamente antropizzate, il parco, incluso nel SIC, Sito di
Importanza Comunitario - ZPS, Zona di Protezione Speciale denominato
“Boschi di San Luca e del Reno”, si presenta come luogo ideale
per la creazione artistica.
Il territorio, ricco di luoghi a
valenza ambientale, storica e architettonica, comprende altresì una
vasta gamma di ambienti naturali ancora abbastanza conservati, tipici
della bassa collina bolognese che ospitano numerose specie animali e
vegetali rare e minacciate. È anche parte della “Via degli Dei”
e “Via della lana e della seta”.
L’alloggio messo a
disposizione si trova nella stessa struttura.
Distretto
culturale Pianura Ovest
Località: San Giovanni in Persiceto
Nome struttura: Comune di San Giovanni in Persiceto
Indirizzo:
Piazza Carducci, 40017 San Giovanni in Persiceto
Sito internet:
https://www.comunepersiceto.it/la-citta-e-dintorni/cultura-3/itinerari-culturali/visita-al-centro-storico/il-convento-di-san-francesco/
L’area di lavoro è un’aula scolastica all’interno del
chiostro del XIV secolo del complesso conventuale di San Francesco,
in pieno centro di San Giovanni in Persiceto. Nel raggio di 300 metri
sono presenti tutti i principali servizi commerciali e luoghi di
ritrovo.
Distretto culturale Imolese
Località: Imola
Nome struttura: Novella Guerra
Indirizzo: Via Bergullo, 15,
Imola
Sito internet: in costruzione
Lo spazio Novella Guerra
si trova all’interno di un casolare di campagna sulle colline
imolesi e comprende l’abitazione dell’artista fondatrice Annalisa
Cattani e due spazi espositivi informali, uno dei quali può essere
utilizzato anche come studio. La proprietà è ubicata su un terreno
adibito in parte a parco d’artista, in parte a giardino e frutteto
e utilizzabile per eventi e installazioni. Novella Guerra si trova
non lontano dall’autodromo, a circa 2 km dal centro di Imola e 1 km
e mezzo circa dalla prima fermata dell’autobus e dai primi servizi
commerciali al dettaglio. La zona panoramica costituisce anche una
passeggiata molto amata per rilassarsi in tutta tranquillità.
L’alloggio messo a disposizione si trova nella stessa
struttura.
Distretto culturale Savena-Idice
Località:
San Lazzaro di Savena
Nome struttura: 10Lines e Kappa Noun
Indirizzo: 10Lines, via della Tecnica, 57/B4; Kappa Noun, via
Imelde Lambertini, 5, San Lazzaro di Savena
Sito internet: in
costruzione
Lo spazio di lavoro è uno studio condiviso di circa
310 mq con soffitti a 6 mt e luce naturale. Lo studio è dotato di
strumentazione e utensileria varia, sala comune con sound system,
libreria d’arte, wi-fi, riscaldamento, giardino, parcheggio. Si
trova in una zona industriale densa di maestranze artigianali,
ferramenta, materiali edili, falegnameria, stamperia fine-art,
fabbro, due bar. Servizi commerciali e fermata dell’autobus sono
poco distanti, mentre la stazione si trova a circa 2 km.
L’alloggio
messo a disposizione si trova all’interno di Kappa NÖUN.
Nessun commento:
Posta un commento