Lunedì 17 febbraio 2025 alle ore 17:00 potremo incontrare la poeta Luciana Gravina, che è vissuta lungamente e tuttora abita a Roma, in occasione della presentazione di SUL CONFINE, raccolta antologica di testi poetici e critici, dal 2024 al 1979.
“L’esigenza di questo volume è quella di dare un’idea della mia ricerca poetica che si è innestata su incroci e incontri con libri, con persone con luoghi ,e sulle vicende esistenziali di cui la mia scrittura porta traccia. Tanto giustifica l’impianto cronologico discendente, attraverso le varie edizioni, a partire da 2024 fino all’esordio del 1979.” E’ questa la nota esplicativa dell’Autrice. Il volume, Le giraffe di Robin Edizioni, è introdotto dal testo di Francesco D’Episcopo, docente emerito di Letteratura Italiana all’Università Federico II e costante punto di riferimento critico dell’Autrice. In questa occasione interverrà insieme ad Alfonsina Caterino ed a Silvana Leonardi, poete che avranno anche cura di leggere alcuni testi della raccolta. “La nostra Luciana, scrivendo, vivendo, ha conservato il passionale distacco, che la caratterizza da sempre e che le consente, con sempre maggiore consapevolezza, di specchiarsi in sé stessa, per confermare quel groviglio di sensi e sovrasensi, che dimensiona l’umano divenire, senza mai pervenire a una conclusione definitiva. È, del resto, questo il mistico compito della poesia: quello di lasciare sospeso, di raccolta in raccolta, l’enigma di una cosciente incoscienza, che la parola enfatizza, portandolo all’estremo limite.” Leggiamo in “Dentro ed Oltre”, il testo di Francesco D’Episcopo.
E poi un testo critico dalla sezione “ Stralci”, da Luciana Gravina è una tessitrice di Mario Lunetta: ……La poesia di Gravina, pure carica di sensualità e di memorie, di corporeità e di vibrazioni interiori, è soprattutto interessata a “spraticare la norma”: e in questo progetto riposa la lucidità del suo gesto… Il groviglio del mondo, la tragica pantomima del cosiddetto reale si definiscono, così, soltanto nella precisione e nella durezza di una scrittura poetica molto scolpita, che funziona come giudizio impavido sul vivere e sullo scrivere, sul senso (sempre estremamente precario, labile, incerto: forse inverificabile) che il primo ha in rapporto al secondo: e che tutti i poeti sono condannati a perseguire senza mai toccarne il cuore, che non c’è.”
Ed infine un testo poetico di Luciana Gravina, tra i più recenti:
Resiste Resiste questo respiro minimo, sostiene
materia e segno, sbavo d’ombra appena un filo
ad angolo. La carta ha il colore di un
retroterra, annoda filamenti di DNA. Il taglio
parla al drago di dentro, gli dice
ciò che è stato, ciò che è, forse ciò che sarà.
Il bianco bracca un buio che non ha voce.
Roma, settembre 2021
In mostra quattro tavole di Salvatore Giunta, ciascuna ispirata ad un testo di Luciana Gravina, un Libro d’Artista ed il catalogo La sindrome dell’Altrove, che raccoglie le opere, immagini e testi, realizzate in collaborazione dai due artisti nel corso degli anni.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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