1) Giovanni come nasce la tua creatività di artista?
La mia attività artistica, posso dire tranquillamente che parte da lontano, da ragazzino dove ero ospitato dal Don Gnocchi di Parma e sono stato scelto insieme a tanti altri di partecipare ad una mostra di pittura, all’epoca facevo sia nature che marine a tempra su tavole di compensato, non sapevo nulla della tela , lo scoperta molto dopo questa è stata a mia prima collettiva ed è partito tutto da lì, l’amore per l’arte la curiosità ed avvicinarmi alla bellezza.
Mi ricordo fin da giovane che mi portavano sempre per musei e mostre e non vi nascondo che è stato un buon nutrimento, poi mi è sempre piaciuto disegnare, ma purtroppo i miei studi non sono mai stati di scuola artistica potremo dire oggi autodidatta, i miei studi si sono conclusi tra filosofia ed una laurea in sociologia; ma l’amore per ‘arte è sempre prevalso, venendo fuori con forza.
Ammetto di essere stato fortunato tanti amici e giovani come me avevano la stessa passione artistica, tutto questo non solo è stata una buona occasione per crescere, cosa che tuttora si fa, non finisce mai spegnere questa passione.
2) Quali sono le tappi più importanti che hanno caratterizzato la tua attività artistica?
I punti sono stati tanti la mia prima mostra da ragazzo a Parma e poi nel quartiere di Ponticelli la mia prima personale in un circolo del Gian Battista Vico per me un traguardo importante. Poi tante mostre, tutte sempre importanti sia quelle collettive che personali e poi la partecipazione a varie fiere tra cui quella di Padova, Parma Bari e tante altre all’epoca erano fiere importanti. Si non sono mancate anche mostre all’estero sia in Europa che in Cina in America, tutte collettive dove sono stato presente; ma quello che mi rincuora di più è stata la conoscenza di tanti artisti, di curatori di critici e qui che l’esperienza è stata forte e determinante, comunque il cammino prosegue sempre.
3) Quali sono i progetti per il futuro?
I miei progetti sono sempre tanti a volte mi sento come in un cantiere dove si fanno tante cose e qui parliamo di arte e di cultura.
Mi piace sempre avviare progetti artistici dove ci sono dentro ma anche le collaborazioni che mi permettono di incontrare gli altri, per poter mettere in campo la mia arte e quindi aprire sempre un confronto dialettico. Si prossimamente partecipo ad alcune collettive per stare insieme agli altri.
Ci sono, poi, anche alcune personali con scadenze più lunghe, preferisco ora non parlarne. Tutto questo impegno mi permette di allargare sempre di più anche per capire dove va l’arte, non è un correre ma sicuramente stare fermi non serve, l’arte di per se vuole la sua attenzione e diciamo la verità fare oggi arte vuol dire anche un centimetro più avanti degli altri e un centimetro sembra poco ma non e mai così. Poi ci sono molte attività artistiche e progetti discussi da fare perché già condivisi con i soci di Connessioni aps di cui sono il presidente.
4) Cosa ti aspetti dal tuo punto di vista emotivo, da questa esperienza al MAV?
La perfomance che abbiamo organizzata sarà una esperienza molto ” personale” ma anche di confronto con gli altri artisti che saranno presenti. Personale perché non dipingo in pubblico pur essendo nella mia molto sociale e avere tanti amici dove insieme facciamo tante cose che vanno dal politico allo stesso impegno sociale, poi io amo molto curare altri aspetti della mia giornata come curare le mie piante il mio giardino. Amo andare in giro per musei e gallerie della mia città.
Cosa che faccio molto quando viaggio, per me viaggiare vuol dire tanto e una grande opportunità di continuare a conoscere e crescere.
Nella mia vita di artista lavoro molto da solo, quasi in solitudine, non mi piace esibirmi davanti agli altri non è un fatto di timidezza, no no lo è assolutamente, anche se molte volte organizzi e partecipo come artista a laboratori di pittura veri e proprie attività non solo ludiche ma anche didattiche e di supporto a persone con altre difficolta sia fisiche che psicologiche. Penso che lavorare davanti ad una tela sia una esperienza molto personale, qui partecipo perché i partecipanti avranno un loro spazio, un po’ riservato, e quindi ognuno potrà esprimersi più tranquillamente.
Ognuno di noi, qui sarà una esperienza differente, dove ognuno potrà esprimersi, qui il suo lavoro, sarà lui e la sua tela. Ognuno potrà far venire fuori la sua energia il suo estro o senso anche artistico di ciò che vede con i propri occhi.
Li ci sarà la mia personalità che verrà fuori attraverso i colori i gesti pittorici che saranno ora spontanei ora maggiormente pensati. Poi dipingere non si è mai assente quando lo fai pensi sempre al mondo esterno a tutto ciò che succede intorno a te e lontano da te come le guerre, le povertà pensi alla natura e alle continue barbarie che subisce questo mondo. Insomma dipingere è un coinvolgimento totale.
Certo l’ambiente di questo laboratorio ci permetterà di stare insieme e di tanto in tato parlare tra di noi, lo faremo ma ognuno traccerà sulla propria tela i segni e le forme che vede che maggiormente sia fortemente personale molto personale.
Questo ci permetterà a me e gli altri di fare osservazioni che sono o saranno forse condivise.
Un lavoro un filone di lavoro nasce da tutto questo ed altro. Mi fa piacere sottolineare che dipingere e come darsi agli altri e farsi scorgere, a volte vedere, dipingere e raccontarsi non è facile farsi vedere, farlo oggi forse può essere importante e per questi motivo accenni è stato importante ed aderire con i mie amici artisti a questo progetto.
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