Si tratta di una mostra a cura di
Perluigi di Settimo all'interno del programma per i 150 anni
dell'Unità di Italia. La mostra si articola in due sedi espositive:
la torre medievale del centro storico che ospita una sezione dedicata
specificamente all'astronomia con bellissimi strumenti della
collezione storica dell'Osservatorio astronomico di Torino e
l'Ecomuseo del Ferdinando in cui si trova allestito un percorso che
consente al visitatore di conoscere ed ammirare invenzioni e macchine
frutto del progresso nate dall'ingegno di inventori piemontesi. In
quest'ultimo percorso sono visibili strumenti di ricerca di fattura
eccezionale, come ad esempio la perforatrice del traforo del Frejus a
cui si interessò anche la stampa scientifica americana. Ancora: il
primo simulatore di volo, la lampadina a filamento di carbone
"Brevetto Cruto", il motore di botto (il primo funzionante
a corrente continua), il motore di Galileo Ferraris ed i
trasformatori utilizzati per il primo esperimento di trasporto a
distanza dell'elettricità nel 1884.
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