by Rosaria Pannico
Lo scorso weekend si è conclusa la
festa de L'Unità di Pomigliano d'Arco, presso l'ex stazione della
circumvesuviana (neo padiglione artistico ed ex luogo abbandonato,
oggi restituito alla società civile).
Sono stati giorni ricchi di eventi tra
spettacoli di ogni genere e presentazioni di libri tra cui ricordiamo
"Benvenuti in casa Esposito" di Pino Imperatore e "Terra
di un nuovo mondo" di Rosaria Pannico, ma in primo piano è
stata sicuramente la mostra del maestro Peppe Pappa a suscitate
maggiore interesse. L'artista a posto la sua attenzione alle donne,
quelle con il burka e quelle senza volto. Si tratta di tutti segnali
inquietanti in un mondo sofferente e problematico rispetto al quale
l'artista non può avere pretesa di contribuire al cambiamento, ma
vuole semplicemente denunciare la sofferenza: ecco dunque grandi
fotomontaggi digitali sulla condizione femminile con riferimento non
soltanto alla donna mediorientale. L'artista, infatti, sottolinea che
non si tratta di una questione che riguarda solo una determinata area
geografica ma investe anche la società occidentale, dove il burka
non si vede perché diventa una condizione psicologica di terrore e
soggezione in cui la donna diventa vittima "dell'amore
familiare", delle gelosie coniugali e delle prepotenze maschili
velate, nascoste da un'apparenza di vita perfetta.
Ancora una volta dunque le opere in
mostra del maestro Peppe Pappa offrono una grande occasione di
riflessione sulla diversità di culture e stili di vita. Come osserva
il critico Stefano Taccone essa è sicuramente un'esposizione
artistica che offre "l'opportunità di riconoscere come uno
stato di minorità, quello della donna che copre il suo volto con il
burka, ma anche di comprendere che il suo è prima di tutto un "burka
interiore", non ché di sforzarsi di scorgere tanti "burka
interiori" dai quali noi per primi non siamo in grado di
affrancarci".
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