La Villa Romana di Bocca i Magra
rientra tra le villae maritimae romane, lussuose dimore, che venivano
edificate in zone dai paesaggi pregevoli con affacci al mare, lungo
le coste e spesso dotate di private strutture portuali ed impianti
marittimi. Le fasi edilizie si collocano nell'arco temporale che
parte dalla metà del I° secolo a.C. fino al IV° secolo d.C.
La villa si compone di ambienti
disposti su terrazze che si adeguavano alla natura rocciosa del
pendio ed alla sottostante scogliera, oggi interrata.
Il nucleo
meglio conservato è un impianto termale dislocato nell’ala
orientale della villa collegato con altri vani di incerta
identificazione. Sono chiaramente individuabili il caldarium ed il
relativo sistema di riscaldamento.
Sono riconoscibili diverse
ristrutturazioni degli ambienti, testimoniate da ingressi murati,
sovrapposizioni pavimentali e strutture murarie eseguite con
materiali e tecniche costruttive differenti.
Ricordiamo che nel corso della
prima metà del I secolo a.C., sulle coste della Campania e del Lazio
meridionale, si cominciava ad assistere al sorgere di ville marittime
con chiara intenzione di creare quel rapporto privilegiato diretto
fra la struttura ed il mare. Il golfo di Napoli offre ricchi e
celebrati esempi: la villa Jovis a Capri, le ville di Stabia e Baia
e, per il nord Italia, le celebri “Grotte di Catullo” a
Sirmione.
Dalla metà del I secolo a.C. il
fenomeno delle ville marittime si estese poi a tutto il litorale
tirrenico, comprese le isole, fino a La Spezia, all’Adriatico fino
a Istria, ai laghi dell’Italia settentrionale. L’età augustea e
la raggiunta sicurezza dei mari e delle coste permise poi lo sviluppo
di queste dimore in luoghi un tempo non facilmente accessibili,
sfruttando paesaggi marini, isole, litorali, e le tranquille riviere
lacustri.
La villa di Bocca di Magra è l’unico esempio,
insieme a quella del Varignano Vecchio, conservato lungo la costiera
della Liguria di levante.
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