Curata da Sandro Parmiggiani, la
mostra presenta la nuova produzione del fotografo Carlo Vannini
dedicata ai villaggi, alle tonnare e ai complessi industriali
abbandonati della Sardegna meridionale. Si tratta di una cinquantina
di fotografie realizzate nel 2014 con l'uso di una tecnica personale
che consiste nella de-saturazione dell’immagine, intervenendo
successivamente solo su alcuni canali per ridare colore e modificare
le tinte.
Come scrive il curatore: «Vannini
coglie – secondo le antiche leggi della fotografia – l’arresto
del tempo: restano, sui muri, le tracce del passaggio dell’uomo, ma
la sua presenza fisica si è ormai dissolta. Eppure questi cupi
fantasmi di architetture e geometrie, questi ritmici squarci di porte
e di finestre, queste luci che accecano e queste ombre impenetrabili,
non chiedono l’oblio, non sollecitano l’intervento di una mano
pietosa che, cancellandole, ponga fine al degrado e alla solitudine,
ma suscitano il desiderio di una conservazione e di un ritorno alla
vita, che, nella vegetazione rigogliosa che continua a crescere e
s’insinua dentro di loro, si esprime con la forza di ciò che è
perenne».
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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