"Nelle sconfinate praterie
dell’immaginazione si incuneano i desideri e le visioni del
fotografo, che inseguendo un dato reale agli occhi, al pensiero vuol
donare il bello estremo, l’immagine cromatica dei sogni, un
racconto lieve nel blu come la città stessa vive nell’immaginario
dei secoli pittorici che ci hanno preceduto".
Alessandro Minervini si presenta alla
sua prima personale con il bagaglio di esperienza che un giovane come
lui può avere, ma condito da una dote naturale alla spettacolarità,
che pone le sue immagini come splendide risonanze nei desideri
collettivi. Si può anche dire che interpreta il bisogno di una città
di essere un volano ancora da scoprire per la bellezza estrema che
racchiude e che Alessandro va a cogliere negli aspetti più semplici,
come la natura e le sue ridondanze di mare e cielo, e l’uomo nella
sua secolare costruzione di vicoli e luoghi, che sapessero essere
utili ai bisogni, ma che negli scatti diventano storia immaginaria e
romantica, bellezza struggente e poetica, rottura immanente e
prosperosa, ma tutto nell'area Blue che connota in non tempo, il
divenire, l’accadimento che di lì a poco avverrà; quindi un
futuro da scrivere, nella città corrosa e porosa, con risacche e
slanci di umanità nei volti e nell’animosa vita del centro, fatta
di archi storici e palazzi secolari, con le storie vissute e scenari
di un teatro pittorico e pieno di suadenze. Un corpus di opere che
danno risalto all’approccio emozionale, dove l’artista in questi
ultimi due anni ha saputo cogliere riconoscimenti e premi per questa
sua peculiarità di saper dirimere i mezzi tecnici per un suo preciso
disegno, e non il contrario, e questo riesce evidente nella capacità
di saper utilizzare la post produzione dando allo scatto quel dato
immaginifico che la realtà offre solo a chi la sa superare, ed è
questa la bravura di Alessandro Minervini, condurci nel superamento
della realtà." A cura di Gianni Nappa.
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