Una "carta d'identità" che
ne garantisce l'originalità e l'unicità davanti a una realtà
commerciale che, anche a Venezia, smercia prodotti a basso costo e
"marchiati" con le sigle più varie che si richiamano a
Murano ma che con la produzione dell'isola del vetro non hanno nulla
a che fare.
Il nuovo "bollino di
tracciabilità" - che messo a disposizione delle aziende può
contenere oltre che i dati su chi l'ha prodotto anche immagini o
video sulla stessa realizzazione dell'oggetto - è di fatto
l'evoluzione e trasformazione tecnologica del marchio regionale
"Vetro Artistico Murano" istituito a metà degli anni '90
dalla stessa Regione Veneto. Gambaro ha colto l'occasione per
ricordare che nei negozi del centro storico veneziano, secondo una
ricerca condotta dalla Camera di Commercio di Venezia, circa l'80% è
prodotto al di fuori dell'Isola e che sono state riscontrate 41
diciture diverse, di cui nove "fanno inequivocabilmente
riferimento a una lavorazione effettuata all'interno dell'isola di
Murano" .
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