Orari di apertura: martedì –
venerdì ore 17:30 - 20:00; sabato ore 10:00 - 13:00 e ore 17:30 -
20:30
Con la mostra “Meditazioni su carta“
saranno esposte opere grafiche di grandi autori, i quali hanno
frequentato la galleria impreziosendo le 49 stagioni espositive,
lavori sorti dalla lenta e rigorosa partecipazione diretta e creativa
dell'artista, sulla stampa in divenire e che sono rimasti nel corso
degli anni “invisibili” al pubblico. Una tale importante memoria
è, oggi, un grande e dolce carco. Le opere d’arte, così come i
piccoli uccelli, hanno bisogno di uscire dalle custodie per esistere
ai sensi del pubblico. Si deve restituire all’artista la libertà
che regala al nostro sguardo. La grafica mette in evidenza
l’essenziale delle forme, focalizza l'attenzione dell'osservatore
sulla struttura dei soggetti e sui singoli elementi che lo
compongono, esalta l'assenza di tempo, brucia l’istante. La realtà,
quindi, si astrae e si rarefà. Soggetti concreti colti in assenza di
tempo e movimento, o meglio nel bel mezzo della loro azione, senza
però, mostrare gli sviluppi della stessa. Si tratta di lavori di
firme amiche dello spazio espositivo cittadino: le surreali figure
nei linoleum di Mino Maccari, i luoghi senza tempo di Virgilio Guidi,
le morbide donne di Emilio Greco, quella di Gentilini, che riprende
un’espressività marcata e basata su una certa tendenza
all’armonizzazione delle tinte, il nudo femminile di Bruno
Cassinari il quale, mantenendo un contatto non marginale con la
tradizione, pone la donna quale simbolo di una solitudine metafisica,
l’atteggiamento disincantato, in cui lo sguardo assente proietta
all’interno dell’ anima della donna di Francesco Messina, lo
spaesamento, il mistero laico della sua disperata consapevole
Bellezza. E ancora, la dilatata decomposizione della natura di Ennio
Morlotti e le forme mentali e pure dell’astrazione di Afro, la
cruda raffigurazione di Renzo Vespignani, ci accompagneranno alla
riscoperta di un segno “altro” che ha impreziosito il lungo
percorso della galleria. Due le opere di Renato Guttuso, che si
confrontano con i segni di Capogrossi, Migneco, Purificato e
Cantatore, “Tetti di Bagheria” e un interno, una “Natura
morta”, stupefacenti per bellezza cromatica e incisività: sparsi
alla rinfusa, arance e limoni poveri oggetti consumati dal tempo
simboli di una realtà umile e laboriosa, il decoro e la dignità di
una semplicità perduta.
Artisti in mostra:
Renato Guttuso
Mino Maccari
Domenico Cantatore
Giuseppe Migneco
Franco Gentilini
Domenico Purificato
Ennio Morlotti
Bruno Cassinari
Virgilio Guidi
Francesco Messina
Renzo Vespignani
Giuseppe Capogrossi
Afro Basaldella
Emilio Greco
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