La mostra si terrà a Napoli, presso lo
Spazio Mostre Biblioteca di Area Architettura, del DiARC _
Dipartimento di Architettura, dell’Università degli Studi di
Napoli Federico II, in Via Monteoliveto 3, da l’8 al 22 giugno
2017.
Si segnala essere l' ingresso libero
dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00 con inaugurazione
giovedì 8 giugno dalle ore 15.00 alle 18:00.
Il nuovo progetto artistico di Daniele
Galdiero vede la realizzazione di 24 scatti fotografici aventi per
soggetto occhi nella cui iride sono specchiate architetture della
città di Napoli, dal centro storico alle periferie cittadine. Le
foto, a colori e senza alcuna correzione digitale, coerentemente con
i dettami del pensiero del fotografo partenopeo, sono stampate su
carta metallic, di dimensioni 18x18 cm.
Nella scelta del nome del progetto sono
espresse le volontà artistiche del Galdiero.
Il termine I_RIDE, che designa
simultaneamente il soggetto fotografico e i suoi significati
simbolici, si divide in due parti I + RIDE:
con “I” l’eguaglianza di suono
della pronuncia di I[ai] (Io, soggetto) e EYE [ai] (occhio) porta
acusticamente ad identificare l’individuo con il suo occhio e, se
nell’iride c’è la mappa dell’intero organismo ed è possibile
leggervi tracce del mondo emozionale, in una operazione sineddochica,
le foto ritraggono non solo l’iride ma l’essere umano e il suo
mondo interiore.
Il verbo inglese “RIDE” ha
molteplici significati legati perlopiù alla conduzione, al guidare
mezzi meccanici, al cavalcare, ma anche al viaggiare, al condurre un
gioco.
Ed è in questo gioco condotto
dall’artista che il mondo circostante è fissato, attraverso la
fotografia, sulla superficie riflettente, “ liquida” dell’occhio
dell’osservatore. L’occhio del soggetto fotografato non fissa il
fotografo: è rivolto altrove. Per il soggetto non è un “occhi
negli occhi”, un gioco a due, ma un proiettarsi con lo sguardo
oltre l’osservazione in un gioco di traiettorie visive che non è
centripeto ma centrifugo, non è convergente ma divergente. Dinamica
diversa ha lo sguardo dell’artista che invece, includendo sé
stesso nell’immagine fotografica, riesce, attraverso il soggetto
fotografato e il riflesso del mondo da quest’ultimo osservato, a
fissare negli occhi sé stesso in un rimando visivo circolare.
L’oggetto dell’osservazione è
l’Architettura, che con le sue geometrie, le sue forme ed i suoi
materiali stabilisce un legame profondo con chi la osserva. Non è la
qualità del luogo ma la sua significatività a determinarne il
valore per il soggetto fotografato. L’artista osserva così la
città di Napoli con la sua visione da architetto attraverso gli
occhi delle persone che guardano i luoghi a loro familiari ed a cui
sono affettivamente ed emozionalmente legate. Le architetture e gli
scenari urbani si fondono ai cromatismi dell’iride e si trasformano
in scene fantastiche, che riportano alla mente mondi litici
pluridimensionali, che superano la realtà per divenire astratti ed a
tratti surreali.
Come spesso succede nelle immagini di
Galdiero, il fruitore dell’opera finale, ovvero l’osservatore
della fotografia stampata in piccolo formato e su carta riflettente,
è indotto dall’oggetto d’arte ad amplificare il suo livello di
introspezione con un coinvolgimento emozionale che gli consente di
cogliere aspetti assolutamente personali dalla realtà rappresentata.
La necessità di progressiva focalizzazione dell’oggetto prova ad
indurre alla concentrazione sul proprio mondo interiore: la
fotografia, senza alcun artificio, apparentemente rivolta
all’osservazione del reale, scandaglia il tema della riflessione di
sé e su di Sé, tema a cui partecipa in primis l’artista.
I_RIDE…occhio specchio dell’anima o
specchio di ciò che l’uomo riconosce come suo mondo circostante?
Daniele Galdiero: artista ed architetto
napoletano è utilizzatore di geometrie semplici e amante delle
geometrie complesse nella vita come nella fotografia. La passione per
la fotografia scatta già all’età di otto anni, nel momento stesso
in cui riceve in dono il suo primo apparecchio fotografico. Vincitore
di un concorso fotografico nel 1992, nello stesso anno inizia ad
esporre le sue opere in eventi collettivi e dal 2009 espone in
numerose rassegne internazionali, ampliando i confini della sua
comunicazione emozionale organizzando e curando progetti artistici
personali che hanno riscosso ampio successo di pubblico e di critica,
come “the CUT SHOW” e “ablùens”. Le opere di Daniele
Galdiero sono state esposte in poli museali e sono presenti in
collezioni private nazionali ed estere.
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