Cava de’ Tirreni al Bar Libreria Rodaviva di Cava de’ Tirreni il 22 giugno
ospita la tappa
numero 23 della gara tra i 52 autori di novità letterarie per
l’assegnazione del Premio costadamalfilbri 2017, maiolica della
tradizione ceramista vietrese realizzata da Nicola Campanile,
nell’ambito dell’XI edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa
del Libro in Mediterraneo.
Giovedì 22 Giugno presso il Bar
Libreria Rodaviva della città metelliana infatti, ore 20.30, vanno
in scena: “La verità sul caso Orlandi” di Vito Bruschini edito
da Newton Compton, e “Nippon Shots” di Giorgia Sbuelz pubblicato
da L’Erudita.
«In Italia tutti sanno chi è Emanuela
Orlandi, Emanuela è la sorella di tutti»:questa è una delle frasi
più reali nell’intensa trama del romanzo La verità sul caso
Orlandi del giornalista e scrittore Vito Bruschini. Le pagine si
snodano in una ricostruzione verosimile di uno dei casi più
dibattuti della cronaca nera italiana. All'inizio gli inquirenti sono
convinti si tratti di una bravata da adolescenti e le ricerche della
ragazza, figlia di un commesso della Prefettura della Casa
Pontificia, iniziano soltanto il giorno dopo. Le ipotesi, le accuse e
le testimonianze che si sono accavallate in questi decenni hanno
portato su una pista che implica il coinvolgimento dello stesso
Vaticano, dello Stato italiano, ma anche dello IOR e poi del Banco
Ambrosiano, della Banda della Magliana, nella persona del Dandy
Renatino De Pedis, e dei servizi segreti di più Paesi. Dopo anni di
indagini, durante i quali la trasmissione Chi l'ha visto? ha avuto un
ruolo fondamentale nel portare alla luce nuove prove e testimoni
prima ignoti, l'inchiesta è stata chiusa nell'ottobre 2015. Le
rivelazioni contenute nel film permetteranno una riapertura del caso,
uno dei maggiori misteri d'Italia nel quale si incrociano la
criminalità organizzata e i poteri forti del Vaticano. Dopo 23 anni
da quel maledetto pomeriggio di giugno sapremo quindi cos'è
veramente accaduto a Emanuela?
In Nippon Shots Giorgia è una gaijin,
una straniera in Giappone, letteralmente una "persona di fuori",
fuori dal caos e dalla realtà giapponese, tradizionale e non.
Sperduta nella metropolitana di Osaka e per le strade di Tokyo,
affollate da eccentrici cosplayer e tagliate da severi grattacieli
che scaricano nel cielo la feroce velocità contemporanea - tanto
lontana dalla tradizionale pacatezza nipponica - l'effetto straniante
non diminuisce, anzi se possibile aumenta. A Giorgia allora non resta
che entrare nel cuore del Sol levante forzandolo proprio da fuori,
armata di penna, schizzando su un taccuino brevi flash di immagini ed
emozioni, una galleria d'istantanee parlante, dove rielaborare in
ricordo l'esperienza appena vissuta, e tentare una sintesi tra
contemporaneità e tradizione, tra aneddoto da strada e folklore.
Giorgia Sbuelz ci racconta l'imperturbabile e antica delicatezza del
Giappone contemporaneo, sopravvissuta a Hiroshima e allo tsunami del
2011, nelle misura lirica e levigata del racconto breve, rievocando a
tratti l'intima saggezza dell'Haiku.
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