L'opera riemerge in tutto il suo
splendore dopo un lungo restauro durato oltre tre anni. Il lavoro di
recupero, condotto dalla restauratrice Rosanna Moradei sotto la guida
attenta dell'Opificio delle pietre dure, è stato possibile grazie al
contributo di circa 32mila euro della fondazione No profit Friends of
Florence.
Custodito nei sotterranei di casa
Buonarroti a Firenze, ma di proprietà dell'Accademia delle Arti e
del Disegno del capoluogo toscano sarà tra i protagonisti di una
grande mostra sul Rinascimento di Palazzo Strozzi e quindi tornerà
esposto in via permanente all'Accademia delle Arti e del Disegno.
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