Si segnala che sul monumento, del II
secolo d.C., sono stati rilevati problemi per l'innalzamento della
falda acquifera. Grazie ad una collaborazione con il consorzio del
Canale Lunense e un istituto tecnico spezzino è stato messo a punto
un piano per risolvere il problema che mette a rischio la stabilità
dell'antica struttura.
Il lavoro permetterà il miglioramento
delle condutture di scolo. "Il nostro sogno nel cassetto - ha
spiegato Marcella Mancusi, direttrice del museo archeologico di Luni
- è rendere questo monumento pienamente fruibile come luogo di
spettacolo proprio come un tempo. Ma avremo bisogno del supporto di
privati".
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