In questa straordinaria esposizione è
possibile osservare con occhio terreste: il kit di sopravvivenza
degli astronauti della missione Apollo, il rover che usarono per
esplorare il suolo lunare, la ricostruzione in scala del gigantesco
razzo Saturn V, la riproduzione del muso dello Space Shuttle. Sono
solo alcuni dei quasi 300 i manufatti originali provenienti dai
programmi spaziali Nasa che raccontano la conquista umana dello
spazio.
"Questa mostra permette di toccare
con mano le emozioni suscitate negli anni dall'avventura spaziale"ha
spiegato l'astronauta Maurizio Cheli, il primo italiano a ricoprire
nel 1996 il ruolo di 'mission specialist' durante la missione Sts-75
a bordo dello Space Shuttle Columbia."Ho rivissuto quella mia
esperienza alla Nasa proprio rivedendo in mostra la ricostruzione
della cabina e della parte posteriore da cui si controllava il
braccio robotico della stiva di carico", spiega Cheli. "Sono
imperdibili anche i reperti relativi alla conquista della Luna:
ricordo che avevo 10 anni, quando la sera del 20 luglio 1969 mi recai
con la mia famiglia al bar di Zocca per vedere la diretta in tv. Uno
spettacolo quasi fantascientifico, in bianco e nero, che fece
accendere una scintilla nei miei occhi di bambino. Quando uscii dal
locale, guardai la luna e mi emozionai al pensiero che ci fossero
delle persone che ci stavano camminando sopra. Il sogno di poter un
giorno fare l'astronauta è probabilmente uno di quei comuni
denominatori che attraversano i ricordi di varie generazioni.
Percorrendo questa mostra i più grandi potranno rivivere le emozioni
suscitate dalle missioni che li hanno visti spettatori; i più
giovani invece potranno trarre stimoli per pensare alla scelta del
proprio futuro professionale.
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