L'evoluzione stilistica del movimento
macchiaiolo attraverso le opere più significative di maestri quali
Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giuseppe
Abbati, Nino Costa, Odoardo Borrani (e altri ancora) è al centro di
una grande mostra allestita dal 20 ottobre al 25 febbraio negli spazi
della GamManzoni a Milano.
A curarla Francesco Luigi Maspes ed
Enzo Savoia, che hanno messo a punto una selezione di opere di
indiscussi maestri, divenuti in breve tempo portavoce di un nuovo
modo di sentire la pittura, capace di cogliere il senso del vero, in
contrapposizione allo spirito accademico imperante nella cultura
italiana del tempo.
Sono esposti ben 35 capolavori che
insieme documentano la fortuna della Macchia, considerata la
rivoluzione pittorica dell'800 italiano, nelle collezioni private
lombarde. L'importante rassegna, dal titolo 'I Macchiaioli.
Capolavori da collezioni lombarde', è stata realizzata con il
patrocinio del comune di Milano, Città Metropolitana, Regione
Lombardia e Commissione Europea.
Il percorso espositivo, oltre ad
analizzare l'evoluzione stilistica di un movimento fondamentale per
la nascita della pittura moderna italiana, offrirà al pubblico anche
un'indagine su come la scuola toscana venne recepita dai
collezionisti lombardi, che acquisirono nelle loro raccolte opere
capitali, espressione più alta della Macchia.
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