Convegno e dibattito con gli autori.
Interventi di Gabriella Taddeo, direttrice del Museo Città Creativa
di Ogliara e Giorgio Napolitano, studioso di ceramica. Ingresso
gratuito.
Il libro affronta la presenza degli
artisti mitteleuropei nella cittadina costiera, a partire dal
cosiddetto “periodo tedesco” della ceramica di Vietri sul Mare,
anche in relazione alle avanguardie storiche del primo novecento ed
allo sviluppo autonomo della corrente vietrese, ponendo l’accento
sulla presenza di una folta quanto significativa componente olandese,
fino ad oggi pressoché ignorata e rappresentata da personalità
artistiche che a Vietri sul Mare si sono stabilite fino alla fine dei
propri giorni, come Frans Brugman e Josephine Elizabeth Laming, o vi
hanno lavorato “di passaggio”, come Sophia Van Der Does de
Willebois e suo marito Adriaan van Stolk, Maurits Cornelis Escher,
Lena Hagstotz, e Rudolf Bente. In particolare Frans Brugman,
nonostante la vastità e qualità della propria attività artistica,
e Josephine Elizabeth Laming sono rimasti all’interno di questo
scenario “gli stranieri dimenticati”. Dalla ricerca di fonti,
documenti e opere presso le famiglie Brugman, Pinto e Bente, e nelle
botteghe e fabbriche dove Frans Brugman, Josephine Elizabeth Laming e
Rudolf Bente hanno lavorato, sono emerse molte notizie interessanti
sulla loro vita e attività artistica. La ricerca ha anche chiarito
l'infuenza di Escher sull'olandese Sophia van der Does de Villebois
(Sophie van Stolk), figura di spicco, con Günther Stüdemann e Luigi
De Lerma nella fondazione e produzione ceramica della fabbrica di
"Fontana Limite" vero nucleo originario del "periodo
tedesco". Lo studio approda in Grecia, a Rodi, dove la van Stolk
si recò per lavorare con Luigi De Lerma alla fabbrica I.C.A:R.O. di
cui nel libro si riportano notizie e documenti inediti.
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