Lo spettacolo, finalista In Box 2017 e
Selezione Visionari Kilowatt Festival 2017, è il riflesso ridicolo
e dissacrante di un sentire che riguarda in generale il cosiddetto
“mondo contemporaneo”, con la sua rapidità da fast food
mediatico, cultura usa e getta e ansia performativa.
In "Hallo! I’m Jacket!"
tutto viene estremizzato: la performance artistica è
metaforicamente tradotta con la prestazione sportiva. Il performer,
un atleta che sul palco sventola con convinzione la bandiera bianca
della mancanza totale di contenuti. Immersi fino al collo in una
realtà che sembra dare sempre più credito a ciò che semplicemente
è di tendenza, ci facciamo beffa di questo nostro essere
costantemente assillati dall’idea di essere: Produttivi!
Seduttivi! Interessanti! Alternativi! Fighi!
"Hallo! I’m Jacket!" è la
ridicola caricatura di un mondo zoppo, ma che corre trafelato verso
il successo qualsiasi: un mondo paradossalmente svuotato di senso e
di contenuto.
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