L’esposizione rimarrà aperta fino
al 9 marzo secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì
dalle 17:00 alle 20:00, altri orari su appuntamento
Con quella di Ennio Calabria inizia il
ciclo di quattro mostre che Roberto Gramiccia curerà su richiesta
dell’Associazione culturale “Fuori Centro”. A Calabria
seguiranno nell’ordine: Valeria Cademartori, Paolo Assenza e
Nicola Rotiroti. L’insieme delle quattro mostre, pensato come un
unicum, prende il titolo di Pittori, pittori. Tutti e quattro gli
artisti ritrovano, infatti, nella pittura il loro strumento
espressivo di elezione.
Scrive il curatore:
“non nascondo che nella scelta di
questo titolo - Pittori, pittori - si incastoni una mia “non
celata” predilezione per un mezzo espressivo che, negli ultimi
decenni, ha dovuto subire i colpi e le violenze di una temperie
iper-concettuale e ipertecnologica che ha preteso di ridimensionare
lo specifico della pittura, purtroppo riuscendo a strappare qualche
temporanea vittoria di Pirro. Ma, appunto, si tratta di vittorie di
Pirro perché la pittura, come la poesia, come la musica, non muoiono
fin quando si evita la barbarie.
Chi più e meglio di Ennio Calabria
poteva battezzare un ciclo di mostre con questo titolo? Semmai la
cosa da rimarcare è la semplicità e la generosità con la quale un
maestro assoluto, come lui, ha accettato di affiancare la sua
proposta a quella di artisti tanto più giovani e meno carichi di
glorie. Calabria quindi ci farà da apripista e speriamo – ma io ne
sono sicuro – che gli altri saranno all’altezza di dialogare con
lui da pittori, pittori.”
Gli otto dipinti che Ennio Calabria
presenta oggi allo Studio Arte Fuori Centro esprimono una
straordinaria forza di impatto, una tempesta che attira su di sé
un’attenzione totale. Con effetti che in qualche modo sono
preannunciati da un lavoro del 2009 ripreso e ultimato in questi
giorni: Studio per “Parlamento: vento imprevisto”. Seguono poi i
ritratti di Marcel Proust, Jorge Luis Borges, Hector Berlioz, Mahmud
Ahmadinejdad e di sé stesso e altri due veri e propri capolavori:
Garrula morte (2012) e La luce dei telefonini (2015). Le opere
esposte, accuratamente selezionate, rappresentano una sintesi superba
della proposta pittorica e del pensiero di uno dei più grandi
maestri del 900, la cui vitalità creativa continua ad illuminarci.
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