Volume fotografico di GIOVANNI PROCIDA Con
Rosanna De Rosa docente, Olga Chieffi giornalista, Alessandra
Sciarelli violino,Vincenzo Lisena pianoforte - Cava de’ Tirreni,
Salone di Rappresentanza di Palazzo di Città, giovedì 15 febbraio
2018, ore 18 - INGRESSO LIBERO
Memorie di viaggio in immagini del
musicista Giovanni Procida
A due anni dalla scomparsa del
clarinettista vietrese, giovedì 15 febbraio, alle ore 18:00, nel
corso di un incontro nel Salone di rappresentanza di Palazzo di Città
di Cava de’ Tirreni, sarà presentato il volume delle sue immagini
di viaggio dal titolo “Sempre meglio che lavorare”.
Ogni viaggio è, nella sua essenza, un
movimento da un punto a un altro. Geografico, di norma, ma anche
interiore. Esistono modi di viaggiare innumerevoli, quanti gli occhi
che osservano il mondo. Viaggiare è accostamento, ricerca, scoperta,
approdo, tappe, mai meta, vacanza, ozio, avventura. A due anni dalla
scomparsa del clarinettista Giovanni Procida, la moglie Alessandra
Sciarelli e la figlia, Carla, unitamente agli amici Maria Teresa
Schiavino, hanno inteso raccogliere in un volumetto le immagini dei
“viaggi musicali” della coppia di musicisti, dal titolo “Sempre
meglio che lavorare”, che verrà presentato giovedì 15 febbraio,
alle ore 18, nel corso di un incontro presieduto dalla docente
Rosanna De Rosa e dalla giornalista Olga Chieffi, con un intermezzo
musicale affidato al violino di Alessandra Sciarelli e al pianoforte
di Vincenzo Lisena, ospiti del Salone di rappresentanza di Palazzo di
Città di Cava de’ Tirreni. Le fotografie scattate da Giovanni, a
New York, in Brasile, in giro per il mondo, sono commentate dalla sua
compagna d’arte e di vita, la violinista Alessandra Sciarelli.
Fotografia, vuole l'etimologia, è "disegnare con la luce".
Un modo di riorganizzare e fermare - in un fotogramma - l'esperienza
di un momento, una porzione del mondo che ci circonda, attraverso una
combinazione di tempi e diaframmi, volumi e atmosfere. Fotografare è
sempre raccontare qualcosa. In viaggio, pezzi di esistenza, brani di
paesaggio, storie improvvisate, che vengono narrate con pregnanti
interventi anche da Alessandra. Lo spettacolo reale affascina, grazie
all’imprevisto, all’inverosimile, all’impossibile al quale è
legato. Giovanni e Alessandra, quali fotografi di luce e di penna,
hanno spiato l’istante stesso in cui esso nasce. La fotografia
racconta la storia, la penna penetra, l’atmosfera, le sensazioni
l’accadimento, in un lavoro di memoria che sarà documento e
specchio di un periodo ferace e fattivo della loro vita. Un volume,
questo di Giovanni e Alessandra, con un unico obiettivo attraverso il
quale approdare a un reale che restituisca qualcosa di una
drammaturgia segreta nella quale la danza dell’immagine si salda al
racconto. Una tale memoria, raccolta in anni di attività “sul
campo” è un fardello, e, tuttavia, non intacca in nulla la cosa
che vive, e che passa: le immagini, come la musica, hanno bisogno di
“incrociare” lo sguardo, il giudizio, il dubbio del pubblico, per
esistere. Si deve restituire ora all’artista la libertà che regala
al nostro sguardo, lasciando che le immagini scivolino sotto i nostri
occhi, senza spingerle.
Biografia: Giovanni Procida
(1963-2016), vietrese, a 18 anni consegue il diploma di clarinetto
sotto la guida del M° Scarrico presso il conservatorio di Salerno. A
23 anni debutta come solista suonando il concerto di Aaron Copland
per clarinetto e orchestra, ma ancora prima aveva cominciato una
carriera artistica che lo ha visto far parte di numerose formazioni
orchestrali e cameristiche, esibendosi in Italia (Napoli, Roma,
Venezia, Bari, etc.) e all'estero (New York, Buenos Aires, Rio de
Janeiro, Edimburgo per il Fringe Festival, Francoforte, Nantes,
Marsiglia). Per quasi vent'anni è stato il clarinetto solista dei
lavori del Maestro Roberto De Simone, ha collaborato con il Teatro
San Carlo e l'Orchestra "A. Scarlatti" della R.A.I. di
Napoli, l'Orchestra Nazionale di Jazz, la "Nuova Orchestra
Scarlatti", l'Orchestra "Ravello Città della Musica"
al fianco di direttori e solisti quali J. Shintani, O. Maga, W.
Humburg, F. Caracciolo, M. Panni, G. Gaslini, M. Quarta, V. Spivakov,
F. Zimmermann, Irene Papas, C. Anderson. Fondatore del Trio Werfel
(clarinetto, violoncello e pianoforte) si è esibito in numerosi
festival di musica da camera. Attivo anche nel campo della musica
moderna e contemporanea ha fatto parte dell'ensemble Dissonanzen.
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