Istallazione di Max Coppeta
Curatore:
Cynthia Penna
intervento promosso da Istituzione
Internazionale Art1307 e Reggia di Caserta
con il patrocinio di MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Reggia di Caserta (Sala di Alessandro) – Viale Giulio Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE
Opening: venerdì 11 maggio 2018, ore 17:00
Durata: dall’11 maggio all’11 giugno 2018
con il patrocinio di MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Reggia di Caserta (Sala di Alessandro) – Viale Giulio Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE
Opening: venerdì 11 maggio 2018, ore 17:00
Durata: dall’11 maggio all’11 giugno 2018
Venerdì 11 maggio 2018, alle ore 17,
presso la Sala di Alessandro della Reggia di Caserta, sarà
presentata al pubblico l’opera dell’artista Max Coppeta dal
titolo “Flow”, a cura di Cynthia Penna. L’intervento di
istallazione, promosso dall’Istituzione Internazionale Art1307 e
che gode del patrocinio del MIBACT – Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, sarà visitabile fino all’11 giugno 2018.
Coppeta appartiene alla nuova
generazione di artisti che hanno voluto assumere su di sé il compito
di proseguire e portare avanti la tradizione e l’eredità dell’arte
Cinetica nel mondo: un’arte che ha visto i suoi primissimi albori
con le opere del grande artista franco-ungherese Victor Vasarely e
poi del movimento GRAV a Parigi, per svilupparsi in seguito
attraverso la ricerca di artisti sudamericani e francesi i cui nomi
appartengono al Ghota dell’arte mondiale: Jesus Raphael Soto,
Carlos Cruz-Diez, Julio Le Parc, Horatio Garcia Rossi, François
Morellet e tanti altri.
Nella ricerca artistica di Coppeta è
spesso presente il tema di arte in quanto tentativo di essere altro:
da sempre infatti scopo principale dell’intervento dell’artista è
quello di simulare la realtà. La grande istallazione che l’artista
presenta in questa occasione fa parte del ciclo “piogge
sintetiche”: 13 archi bianchi capovolti proteggono un inserto in
cristallo inciso, in cui è applicato un materiale chimico che imita
l’acqua. Il numero 13 e la forma ad arco sono un chiaro riferimento
alla gabbia toracica, costituita da 12 coppie di costole, mentre la
tredicesima è quella dell’artista che metaforicamente lascia
nell’opera parte di sé, dono della vita alla materia inerte. Come
la gabbia toracica protegge gli organi vitali, allo stesso modo la
struttura dell’opera protegge il corpo vivo e fragile del
cristallo. Caratteristica principale di questo lavoro è il
movimento: gli archi infatti sono stati progettati per basculare,
trasmettendo un senso di instabilità tipico di un flusso liquido. La
capacità di movimento rende Flow una “macchina scenica” che
interagisce con lo spazio e il fruitore. Molti sono i riferimenti al
luogo per il quale si presenta il progetto: la Reggia di Caserta.
Il cuore pulsante e vivo dell’opera
vanvitelliana è caratterizzato dalle meraviglie del parco con le sue
fontane alimentate dall’acquedotto Carolino. Questo è il punto di
congiunzione che apre una profonda riflessione e connessione con
Flow. L’acqua diventa elemento che genera vita e movimento, mentre
l’arco è un chiaro riferimento alla struttura architettonica
dell’acquedotto. Mettere in relazione un progetto ingegneristico e
architettonico con il pensiero poetico dell’opera è un modo per
poter cogliere gli elementi che dal contemporaneo ci portano indietro
in un passato dove l’immaginazione si concretizzava nella
realizzazione di grandi opere.
In occasione dell’inaugurazione, che
prevede fra l’altro un intervento di Vincenzo Mazzarella,
responsabile Arte Contemporanea Reggia di Caserta, la “macchina
scenica” di FLOW sarà messa in moto attraverso una performance di
danza del corpo di ballo Skaramacay, con una coreografia di Erminia
Sticchi.
Presentazione di Vincenzo Mazzarella
performance di danza – corpo di ballo
“Skaramacay”
coreografia di Erminia Sticchi
trucco Annì Guglielmo
foto Rosario Spanò
allestimento Marco Caputo e Leonardo
Spanò
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