Il progetto espositivo che raccoglie 10
opere (sculture, fotografie, incisioni e assemblaggi), realizzate ad
hoc o scelte da collezioni private, include Mario Ceroli, Lucio Del
Pezzo, Sergio Garcia, Robert Mapplethorpe, José Molina, Aldo
Mondino, Dan Mountford, Lello Torchia, Ting Wei Chang, Ai Weiwei.
I lavori nati in contesti diversi, da
artisti con background distinti, riflettono sulla singolarità e sul
ruolo che le mani hanno nella vita e nell’arte, ma anche sul
significato e sulla forza di attrazione che hanno avuto nel passato.
“Veicolo universale di comunicazione,
la mano è stata spesso usata nella storia come simbolo stesso di
civiltà, paradigma della capacità dell'uomo di rendersi artefice
consapevole del proprio mondo, con la capacità di creare, costruire,
trasformare l'ambiente e la realtà in cui vive adattandoli ai suoi
bisogni. Motore di questa evoluzione è l’homo faber.
L’artista riadattando la locuzione
latina homo faber ipsius fortunae, interpreta nuovamente il
significato di "uomo artefice della propria sorte"
assumendo come valore assoluto la mano, come significante del
pensiero che assume una forma legata alla peculiarità espressiva
dell’artista”.
Dopo il vernissage l’esposizione si
potrà visitare nei giorni feriali, sempre su appuntamento, fino a
giovedì 26 aprile.
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