Venerdì 18 maggio, alle ore 18:30, al
Museo Città Creativa di Ogliara (Salerno), presentazione del libro
La presenza e la produzione dei maestri olandesi a Vietri sul Mare di
Claudia Bonasi e Antonio Dura, prefazione di Giorgio Napolitano,
nella collana Storie di ceramica (ed. Puracultura) e vernissage della
mostra di ceramica Il mondo incantato di Elizabeth Laming, una prima
assoluta che vede esposte numerose produzioni di Elizabeth Laming,
appartenenti alla collezione privata della famiglia Pinto, per
celebrare gli artisti olandesi a Vietri sul Mare.
Alla presentazione prenderanno parte
gli autori del libro, Gabriella Taddeo, direttrice del Museo, lo
studioso di ceramica Giorgio Napolitano e la famiglia Pinto.
Il volume ricolloca a pieno titolo la
presenza degli olandesi a Vietri sul Mare al centro di un periodo –
quello cosiddetto tedesco – cui, da più parti, è stato attribuito
il merito di avere 'fatto risorgere' la produzione ceramica vietrese.
Nei diversi libri editi sulla ceramica vietrese pochi autori (tra cui
Matilde Romito e Enzo Biffi Gentili), hanno stigmatizzato
l'importante attività degli artisti olandesi nell'ambito della
colonia di stranieri di origine mitteleuropea presenti dagli anni
Venti in poi nella cittadina costiera. Dalla ricerca di fonti,
documenti, opere e testimonianze, sia presso le famiglie Brugman,
Pinto e Bente, sia nelle botteghe e fabbriche dove Frans Brugman,
Josephine Elizabeth Laming e Rudolf Bente hanno lavorato, sono emerse
molte notizie interessanti sulla loro vita e attività artistica. La
ricerca ha consentito di andare a ritroso nel tempo per seguire la
presenza e l'attività di altri artisti olandesi a Vietri sul Mare,
come Sophia van der Does de Villebois e suo marito Adriaan van Stolk,
Maurits Cornelis Escher, che pure nella cittadina costiera è stato
più volte, e Lena Hagstotz, fino ad arrivare in Grecia, a Rodi, dove
la van Stolk si recò per lavorare con Luigi De Lerma che lì aveva
fondato la fabbrica I.C.A.R.O. di cui nel libro si riportano notizie
e decori originali. Nel volume si racconta la storia umana e
professionale di Elizabeth Laming, di cui sono esposte le diverse
'moltitudini' - processioni, sirene, vendemmie, animali, teatrini –
che raccontano con mani e occhi incantati il mondo che la giovane
olandese incontrò venendo a Vietri sul Mare, dove visse e lavorò
fino alla fine dei suoi giorni.
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