Salerno, lunedì 4 e martedì 5 giugno - Chiesa di Santa
Apollonia
Il Conservatorio statale di Musica
“G.Martucci” di Salerno
Dipartimento di Musica d’Insieme
In collaborazione con
L’Associazione Bottega San Lazzaro
Presenta
festival di Musica da Camera
Sant’Apollonia
V Edizione
Salerno 2-11 giugno 2018
Il sassofono principe del Novecento
Lunedì 4 giugno,alle ore 20, nella
chiesa di Santa Apollonia, terzo appuntamento della V edizione del
Festival di musica da camera promosso dal dipartimento di Musica
d’insieme del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno.
Lunedì 4 giugno, alle ore 20:00, terzo
appuntamento della V edizione del Festival di Musica da Camera
Sant’Apollonia. Un evento, nato dalla sinergia del Conservatorio di
Musica “G.Martucci” di Salerno, promotore di un progetto del
Dipartimento di Musica d’Insieme, presieduto da Francesca Taviani,
con la Bottega San Lazzaro di Chiara Natella che nella Chiesa di
Santa Apollonia offre di ospitare la rassegna. Sarà il sassofono,
l’assoluto protagonista della serata nei suoi diversi tagli e nella
sua piena e felice ecletticità. Dodici i sassofonistiche daranno
vita nella prima parte della serata a tre diversi quartetti.
S’inizierà con Carmela Iovieno al sax soprano, Gianmatteo
Ferrentino al contralto, Tommaso Paribello al tenore e Leo Rocco al
baritono, per “raccontare” l’Histoire du Tango diAstor
Piazzolla. Nella musica di Piazzolla si completa in realtà un lungo
percorso artistico che include la storia del tango e l’Argentina
delle origini, sublimate in una metamorfica capacità di assumere più
registri linguistici, di vivere esperienze solo apparentemente
diverse, di essere permanente terreno contrastato di contaminazione.
Lo scrittore Ernesto Sabato sosteneva che “il tango di Piazzolla ha
gli occhi, il naso e la bocca di suo nonno il tango; il resto è di
Piazzolla”, e Piazzolla, che affermava di far musica sopra una base
di tango, non disprezzava affatto il passato, conservando una sottile
relazione con la tradizione, che ne costituì l’humus rigenerativo.
Piazzolla descrive le varie tappe dell’evoluzione di questa danza
nell’ “Histoire du tango” del 1986, opera formata da quattro
brani. “Bordel 1900” è il primo, di temperamento giocoso e
leggero; “Cafè 1930”, simboleggia un’altra epoca del tango
dando largo spazio all’intenzione espressiva tanto da trasformarlo
in brano d’ascolto, “Night-club 1960”, il terzo, testimonia
l’apertura a nuove correnti musicali, segnale di modernità e
cultura che convergono nel quarto ed ultimo brano, il movimentato
“Concert d’aujour d’hui” che rivela l’influenza di
importanti autori del ‘900 quali Bartok e Stravinsky. Si continuerà
con Lucia Acampora al soprano, Alessandro Saturno al sax alto, Maria
Giovanna Palumbo al sax tenore e ancora Leo Rocco al baritono, per
trasferirci nella Francia impressionista con l’Andante e scherzo di
Eugène Bozza, datato 1938. Flou melodico e lussureggiante per il
tempo lento quasi un’evocazione del caposcuola Gabriel Fauré, per
poi lasciarsi andare ad un dialogo incalzante tra i quattro
strumenti, fresco e molto ironico, ricco d’inventiva e di grande
comunicatività. La stessa formazione proporrà un divertissement di
Pedro Iturralde, “Dixie for saxes”, un omaggio allo stile
Dixieland. Nel 1917, dopo essersi spostati da Chicago a New York,
alcuni veterani bianchi di New Orleans, guidati dall’italo-americano
Nick LaRocca, Original Dixieland Jass Band e registrarono il primo
disco jazz: Dixie Jass Band One Step, la cui caratteristica era l’
improvvisazione di gruppo, con uno stile staccato influenzato dal
ragtime, appunto il dixieland. Ultimo turno in quartetto per Simone
Palumbo al soprano, Gianluca Liberti all’alto, Piervito Rinaldi al
tenore e Marzio De Nardo al sax baritonoper ascoltare i Four Jazz
Saxes diRick Pelckmans, che continua ad omaggiare il mondo del jazz,
che ha azzeccato subito la fisionomia espressiva e altamente tecnica
del sax, oltre che un volto individuale a ciascuno dei tagli dello
strumento. I dodici sassofoni, tutti riuniti in un unico ensemble, si
congederanno con Bluelightdi Paolo Carlomè, datato 1996, una ricca e
complessa pagina, dai colori cangianti, un omaggio alle colonne
sonore di Nino Rota, specchio delle sue ragioni estetiche sospese in
un’aerea grazia, che divennero la sua inconfondibile cifra, e
l’immancabile Libertango, diAstor Piazzolla, attraverso cui
ricorderemo le “Lezioni di tango” di Potter, con il suo moto
tutto barocco di tensione e distensione fra un lirismo allentato e
dolente, talora fino alla rarefazione, e picchi di alta drammaticità
e forza penetrativa.
La serata di martedì 5 giugno, sarà
dedicata al trio con pianoforte, affidata per intero al Trio
Wanderlustche eseguirà l’op.1 n°3 in Do Minore di Ludwig Van
Beethoven, improvvisa rivelazione d’un compositore capace di dire
senza timori qualcosa d’audacemente nuovo e d’imporsi
all'attenzione del mondo musicale viennese con opere piene di forza e
d’originalità, collocandosi subito allo stesso livello del grande
Haydn.
Il Trio Elegiaco n°1 in Sol Minore di
Sergej Rachmaninov, col quale, nonostante la giovane e età e
l’oggettiva mancanza di esperienza, colpisce subito nel segno,
svelando un tema proposto inizialmente dal pianoforte ed in seguito
ripreso in dialogo dal violoncello e violino che è
inconfondibilmente “suo” ed al tempo stesso nel solco della
tradizione dei grandi autori russi, chiudendo con Otono Porteno,
dalle Estaciones di Astor Piazzolla, un tango di violenta
passionalità che nell’inciso rallenta tanto da riuscire a farsi
languido, attraverso passione e lirismo.
Il resp.le musicale di Studio Apollonia
i aspettiamo Lunedì 11 giugno alle
14.30 per la conferenza The Legacy of Gaetano Filangieri and American
and European Legal Thought, promossa dal prof. Amedeo Arena -
Dipartimento di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Napoli
Federico II - in collaborazione con la nostra Associazione e con la
Denver University Sturm College of Law.
L'incontro vuole approfondire il pensiero filosofico del giurista Gaetano Filangieri e della sua maggiore opera La Scienza della Legislazione, ai cui principi si ispirò Benjamin Franklin per la stesura della Costituzione americana. Un'idea di Costituzione nel Mezzogiorno del Settecento, che ebbe grande influenza sul pensiero giuridico statunitense ed europeo.
L'incontro vuole approfondire il pensiero filosofico del giurista Gaetano Filangieri e della sua maggiore opera La Scienza della Legislazione, ai cui principi si ispirò Benjamin Franklin per la stesura della Costituzione americana. Un'idea di Costituzione nel Mezzogiorno del Settecento, che ebbe grande influenza sul pensiero giuridico statunitense ed europeo.
In considerazione della particolare
valenza per l’approfondimento dei legami culturali tra Italia e
Stati Uniti, la conferenza ha ricevuto il patrocino del Consolato
generale degli Stati Uniti a Napoli e della Commissione Fulbright per
gli scambi culturali tra l'Italia e gli Stati Uniti.
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