Affonda le radici nell’amore
struggente per la terra natia, la meravigliosa Amalfi, la storia
della famiglia De Luca, imprenditori della carta da generazioni.
Agli inizi del 1900 Andrea De Luca, colui da cui nascerà tutto,
emigra, come molti italiani, verso la lontana America. Vive per 15
anni nel Connecticut, a New Haven, dove, dopo i lavori più umili e
modesti, impara l’arte del tipografo presso l’industria grafica
Trunk Bross.
La tipografia, infatti, a quei tempi è
un’arte, richiede grande preparazione. Da mestiere diventa una
passione e l’idea imprenditoriale di Andrea prende forma grazie al
suo intuito, alla sua determinazione e alla padronanza di un bagaglio
acquisito di conoscenze e abilità di avanguardia. L’azienda ha una
svolta alla metà degli anni Sessanta con il trasferimento dello
stabilimento da Amalfi a Salerno. Per Andrea è una scelta molto
sofferta, voluta soprattutto dai tre figli, Antonio, Carlo e
Giuseppe, che prendono in mano le redini dell’azienda. A metà
degli anni ‘90 Carlo sposta il baricentro delle sue attività nel
settore immobiliare. E proprio Carlo De Luca, imprenditore, ma anche
raffinato collezionista di opere d’arte e irriverente regista di
burle e scherzi, ha deciso di raccontarsi in una sorta di diario
semiserio. “Carlo De Luca racconta Carlo De Luca” (De Luca
Editore) è un susseguirsi di gustosi aneddoti, ricordi d’infanzia,
cammei di personaggi noti, da Jacqueline Kennedy a Irene Kowaliska,
da Gaetano Afeltra a Umberto Eco, da Ernesto Samaritani a Luciano De
Crescenzo, da Franco Zeffirelli ad Achille Lauro, ma anche
sconosciuti, che attraversano epoche diverse, dalle miserie della
guerra, ai tempi d’oro della dolce vita, alla crisi degli anni
Ottanta.
Martedì 31 Luglio, ore 20.30, ad
Atrani in località Alagno ne parlerà con Carlo De Luca il direttore
organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone. Nel corso
della serata, promossa dal Comune di Atrani, con la collaborazione
del Forum dei Giovani, interverranno Carla Errico de “Il Mattino”,
autrice della prefazione al libro, ed il professor Giovanni Camelia
del Centro di Storia e Cultura Amalfitana.
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