Non si è ancora spenta l'eco dei
positivi, entusiastici commenti sull'ottima riuscita del Premio
Furore di Giornalismo, svoltosi nel "Paese che non c'è"
Sabato scorso e già se ne progetta uno nuovo, nel settore
cinematografico, che dovrebbe puntare su un logo particolare: la
capretta. Ve la ricordate? Quella che fedelmente seguì Mariuccia
(interprete Anna Magnani) nel film L'Amore, lungo le scalinate di
Furore, fino ad assistere al parto e alla nascita del "figlio di
San Giuseppe" nel campanile della chiesa di San Michele.
L'idea di questo nuovo premio è stata
lanciata dal Sindaco Ferraioli su ispirazione del giornalista
scrittore Flavio Pagano nel corso della cerimonia di consegna dei
premi ai giornalisti, avvenuta sabato scorso nella Chiesa di Santa
Marta della Pietà, affollata come non mai. La nuova iniziativa, per
il momento è solo annunciata ma, conoscendo i due "complici",
c'è da scommettere che presto se ne potranno conoscere contenuti,
forme e tempi di svolgimento.
Ma torniamo al Furore di giornalismo e
alla serata magnificamente organizzata dall'Università Popolare
Terra Furoris su incarico del Comune di Furore. Tutto è filato
liscio, con le brevi note biografiche commentate da par suo dalla
simpatica conduttrice Daniela Bruzzone, con "confessioni"
inedite scaturite dalle brevi interviste ai premiandi e infine con la
consegna dei premi, arricchiti quest'anno da deliziosi pannelli
pittorici a dipinti da Zhena Pranoart, pseudonimo di Enza Maiorino,
accreditata artista salernitana.
Sei i premiati di quest'anno:
Emiliano Amato, direttore de Il
Vescovado, testata on line di Ravello;
Rino Genovese del TGR RAI3 Campania;
Emanuela Rosa Clot, direttore di
Bell'Italia, Gardenia, Bell'Europa e In Viaggio;
Annibale Toffolo, direttore di
TasteVin;
Renato Malaman de IL Mattino di Padova:
Enrico Varriale, noto cronista di RAI
Sport.
Al termine l'ennesima sorpresa: dopo
aver sciorinato un repertorio di canzoni napoletane classiche,
Francesca Rondinella con la sua splendida voce, accompagnata al piano
da Giosi Cincotti, ha presentato in anteprima al pubblico una nuova
canzone, "Serenata a Furore", i cui versi sono stati
scritti, udite, udite, da Raffaele Ferraioli. A quel punto è nato,
spontaneo, il coro e tutti i presenti hanno intonato questa sorta di
nuovo inno al paese che non c'è: "A Furore he a veni' 'nzieme a
me, 'mparaviso te voglio purtà, mmiezo 'e ppergule e dint' 'e
ciardine, senza vevere ce amma 'mbriaca'.
Conclusa la premiazione, tutti al
vicino Ristorante Bacco, dove gli otto ristoranti di Furore, con un
afflato inedito quanto encomiabile hanno presentato ognuno la sua
specialità, confermando l'eccellenza della cucina locale. La Locanda
del Fiordo con le crudità di mare, Melchiò con due Tartare di pesce
e di carne al tartufo più due torte Capresi, Bacco con i suoi
Vermicelli alla Colatura (piatto del Buon Ricordo), Fico d'India con
l'orata in foglie di limone, Luca's con i totani imbottiti, Relish
con la squisita Parmigiana di Melanzane, Bianca Zita con la classica
Genovese e L'incanto con le Delizie al Limone hanno strappato
applausi a scena aperta. Il tutto è stato irrorato di Bianco, Rosato
e Rosso Furore di Marisa Cuomo. Come sempre: "senza parole"!
Questo il commento finale del Sindaco
Ferraioli: "Sono particolarmente soddisfatto, stasera, Lo sono
per un fatto: la cooperazione e la coesione posta in essere dai
ristoratori in questa occasione rappresenta un capitale sociale di
inestimabile valore che arricchisce la nostra comunità e fa ben
sperare per il futuro".
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