Aperta
fino al 3 novembre 2018
Orari mostra: tranne il lunedì, dalle
ore 10.00/13.00 – 16.00/20.00
Venerdì 5 ottobre 2018, alle ore
18:30, presso il Palazzo Mezzacapo di Maiori, sarà inaugurata la
mostra, @lfabeti Contemporanei realizzata grazie al sostegno del
Comune di Maiori, Assessorato alla Cultura.
L’esposizione, a cura del Laboratorio
di Restauro e Conservazione di opere d’Arte di Marina Imparato, da
tempo impegnato nella divulgazione di una più attenta conoscenza
dell’arte collegata alla ricerca ed alla conservazione delle opere,
ordinata da Maria Apicella propone le opere degli artisti Lucio
Afeltra, Salvatore Lendi, Vittorio Pannone e Francesca Poto.
L’idea forza del progetto è quella
di rilanciare il ruolo sociale e culturale dell’arte contemporanea
e la sua fruizione di “attrattore” turistico attraverso lo
sviluppo di attività connotate da una identità ed un marchio che
le differenzia e le rende competitive sul mercato territoriale a
livello nazionale.
@lfabeti contemporanei è, infatti, un
progetto di sviluppo locale fondato sul rapporto tra arte classica,
arte contemporanea, restauro e nuove tecnologie collegate alla teoria
dell’ informazione.
L'arte contemporanea, infatti, è
sempre più, grazie all'apporto decisivo degli studi semiologici e
del restauro, oggetto di studi e dibattiti sul concetto dell'arte,
dei beni culturali e del sentire con-tempo-raneo.
Lucio Afeltra, Vive e lavora a Salerno.
Nel 1981 si Diploma presso il Liceo Artistico “A. Sabatini” di
Salerno. Nel 1985 conclude gli studi artistici presso l’Accademia
di Belle Arti di Napoli –sezione Pittura.
Attraversa l’arte contemporanea
spaziando tra pittura e istallazioni, analizzando l’evoluzione
dell’arte concettuale. L’opera racconta il divenire di corpi
estranei, mediante le Mani della Mente, in cui pittura, forma, gesto
e pensiero diventano lucida lettura critica sul sentire del nostro
tempo. Progettualità e utopia. Immaginando costruzioni e ambienti
naturali in grado di ristabilire una nuova armonia con la natura. Una
precisa pedagogia fatta da immagini essenziali, in cui la voluta
semplicità è un punto di ritorno e non di partenza. Tra le ultime
mostre si ricordano: “Arie Mediterranee ”MEDELHAVSMUSEET
Stoccolma nel 1998 partecipa al ciclo di esposizioni organizzato dal
Laboratorio di restauro di Marina Imparato “osservatorio per le
arti visive” – Salerno “ALFABETI” Sistemi cognitive
dell’arte: media e tecnologie dell’arte contemporanea nel2001;
Padiglione Italia, 54 esposizione internazionale Biennale di Venezia
– Regione Campania – Pontecagnano (SA) nel 2011; Fondazione Isola
San Servolo “SENZA TERRA / without land”, XV biennale
internazionale di architettura di Venezia nel 2016; “Il Bosco nel
Teatro” Museo FRaC - Baronissi (SA) nel 2017; MATERIE 4 Fornace
Falcone per la Cultura - Eboli (SA) nel 2018.
Salvatore Lendi, vive e lavora a
Napoli. Negli anni 1980/84 ha studiato Pittura presso l’Accademia
di Belle Arti di Napoli. Ha vissuto tra Parigi e Bruxelles per 5
anni. Ha esposto sia in Italia che all’estero.
Salvatore Lendi viaggia nell’arte
spaziando tra pittura e istallazioni, osservando la trasformazione
dell’arte contemporanea. Nel 2014 fonda lo spazio espositivo
-ex-canapificio industriale di 200mq situato all’interno di una
struttura industriale a Frattamaggiore (NA)- “Opificio Arti
Performative”, luogo in cui si sperimentano i nuovi linguaggi delle
arti visive.
Tra le ultime esposizioni si
ricordano: la partecipazione nel 2015 “Traslazioni” presso
l’Opificio Arti Performative Frattamaggiore (NA); nel 2018, “Napoli
Expò Art POLIS” PAN – Palazzo delle Arti e la partecipazione
alla V edizione Creativi Attivi “Napoli arte e rivoluzione”
Maschio angioino.
Ogni tela è sempre una nuova
esplorazione di sinapsi cromatiche.
Il mio ossigeno è la mia
autodistruzione pertanto lo specchio che sta tra me e il mio
interlocutore- che sono sempre io e l'altro che mi osserva - divide
la mia angoscia e il piacere di scovare qualcosa che sia come il
miele per gli orsi.
Vittorio Pannone nasce nella campagna
di Fondi nel 1962, da una famiglia contadina, e compie normali studi.
Approda all’arte negli anni ’90, attraverso lo studio del
filosofo tedesco Martin Heidegger. Si interessa alle avanguardie, in
particolare al Dadaismo e a Duchamp, e alla poetica di Joseph Beyus,
l’emblemtico artista capace di scardinare i sistemi sociali
contemporanei. Totalmente disinteressato alla forma, Vittorio si
interessa all’essenza delle cose. Lungi dall’essere un mero
manufatto, l’opera d’arte ha il compito rivelare tale essenza,
priva di schemi e codifiche imposte dall’uomo. Nessun grafema,
nessuno stile, nessuna legge geometrica è in grado di trasmettere la
pienezza del significato, pertanto solo annullando il segno sarà
possibile liberare la verità. Tra le ultime mostre si ricordano: la
partecipazione nel 2014 alla collettiva “Otto artisti” presso la
Pinacoteca Provinciale di Salerno; “Temporalismo” alla Galleria
Sangallo di Tolentino, lo stesso anno; nel 2011, “Ambientarte”
presso la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta e la
partecipazione al meeting artistico “Open Gallery Indipendenza”
di Gaeta; nel 2010, prende parte alla grande mostra “GenerAction”
presso la Galleria di Arti Visive dell’Università del Melo di
Gallarate.
Francesca Poto nasce a Salerno nel
1954. Si diploma in decorazione pittorica presso l'Accademia di Belle
Arti di Napoli nel 1976. Docente di discipline pittoriche presso il
Liceo Artistico.Il lavoro di Francesca Poto, dopo i primi anni tesi a
sperimentare varie tecniche, dall’acquarello al disegno alla
pittura, si rivolge più decisamente verso la calcografia. Predilige
temi legati alla figurazione ed alla mitologia, quali le sirene
d’aria e d’acqua, cui dedica le mostre “Sirenide” e
“InCanto”. L’attenzione si rivolge anche alle superfici
trasparenti, come il plexiglas, ed a materiali quali il dibond, con
cui realizza lavori presentati nella personale “Mnemosyne La
ricerca attuale prosegue accentuando gli aspetti legati al
coinvolgimento diretto dei soggetti ritratti come modelli e coautori
di un progetto a più mani su temi di interesse sociale.
Del 2008 è la mostra personale “In
canto”, curata da Massimo Bignardi, tenutasi alla PICI Gallery di
Seoul, per l'organizzazione dell'Istituto Italiano di Cultura,
proposta in seguito in altre città sudcoreane, alla MOA Gallery di
Heyri e alla Kim's Gallery di Daegu. Nel 2009 partecipa alla mostra
“C'arte coperte” all'Hebei Normal University (China). Del 2010 è
la presenza alla mostra “Primavere del bianco”, curata da
Vittoria Biasi e allestita presso il MoA - Art Museum of the National
University di Seoul. Del 2017 è la personale [ka’m:εo], curata da
Massimo Bignardi e tenuta presso il Museo FRAC di Baronissi.
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