Opening: 21 Novembre h 17:00
Curatore: Cynthia Penna
Organizzatore: ART1307
Sede: Pio Monte della Misericordia, Via
dei Tribunali 253, Napoli
Durata:
dal 21 novembre al 21 dicembre 2018
Per informazioni: info@art1307.com, www.art1307.com
L'Istituzione Culturale ART1307
privilegia da molti anni la ricerca estetica sulla luce nell’ambito
dell’arte contemporanea. Nell’ospitare per la prima volta a
Napoli una mostra delle opere di Pietro Pirelli, ART1307 continua il
suo viaggio negli elementi estetici di Spazio e Luce quali elementi
di ricerca assoluta e primaria nel mondo dell’arte.
L’esposizione, a cura di Cynthia
Penna, sarà occasione imperdibile per approfondire il pensiero del
poliedrico artista.
Acqua e suono a servizio dell'arte: Gli
Idrofoni di Pietro Pirelli
Di origine lombarda, compositore,
percussionista, esploratore del suono e inventore di strumenti
musicali, Pietro Pirelli è un artista e performer eclettico, capace
di portare sulla “scena musicale” materie come l'acqua, la
pietra, i metalli. Partendo dal suo principale mezzo d'espressione,
il suono generato dalla percussione, ha sconfinato nella scultura,
nella scenografia e da tempo realizza opere visive che hanno origine
dalle onde sonore. Pirelli ha introdotto nelle sue performance e
installazioni multisensoriali la luce, con cui “fa musica”. Al
centro della mostra napoletana vi saranno gli Idrofoni, strumenti da
lui ideati e creati per “suonare” l’acqua e produrre le sue
opere visive, denominate: “idrofanie”.
Il Pirelli “musicista” ha inventato
uno strumento, l’idrofono appunto “...Con esso l’energia di un
suono captato da un microfono si trasmette ad una superfice d’acqua,
generando un lieve e variato moto ondoso. Nel moto dell’acqua, il
divenire sonoro è percepito dalla vista. Ma saranno dei fasci di
luce che, attraversando le onde, sapranno offrire pienamente la
visione del suono. Colpendo le superfici dello spazio i raggi si
materializzano in grandi proiezioni in continua evoluzione. Il suono
ha modulato l’acqua e l’acqua a sua volta ha rifratto la luce. Il
suono si riverbera in forma di luce nello spazio. E’ un flusso di
luce scolpita che viene suonata all’istante. Uno scatto fotografico
all’improvviso ne congela il divenire in un istante unico e
irripetibile. Con queste immagini Pirelli realizza le sue opere
visive, chiamate IDROFANIE” (Pietro Pirelli).
La sede espositiva che accoglierà le
opere di Pirelli non è scelta a caso: prerogativa del progetto è
infatti per Pirelli entrare in contatto con l'anima artistica e
storica più profonda della città.
In occasione dell’inaugurazione si
terrà una performance sonora e musicale dell'artista, che “attiverà”
i singolari strumenti accompagnato dalla violoncellista Manuela
Albano.
L'idea da cui nasce il progetto
artistico di Pietro Pirelli e che guida entrambi i momenti espositivi
è spiegata da Cynthia Penna, curatrice delle mostre e direttrice
scientifica di Art1307 nel suo testo critico: “...Nell’opera di
Pirelli la fonte primaria di ispirazione è il suono come motore di
ricerca sensoriale, come propulsore di energia, come modulatore di
effetti sonoro/visuali e fonte primaria di diversificati stati
emozionali. Le “idrofanie” di Pirelli sono vere e proprie
“apparizioni di acqua”. E di vera “apparizione“ si tratta, di
epifania di un ignoto che viene rivelato ai nostri occhi e ai nostri
sensi; Pirelli ci conduce letteralmente alla scoperta di un mondo che
rimarrebbe altrimenti sconosciuto. Possiamo immaginarlo come un
effetto domino, una reazione a catena in cui la nota musicale, un
solo elemento sonoro, una volta eseguito e trasmesso, provoca una
serie di accadimenti successivi coinvolgendo altri e molteplici
elementi: acqua, luce, tempo, spazio.
Opere d’arte che si esprimono
attraverso una situazione immersiva totalizzante in cui tutti i sensi
dello spettatore sono attenzionati e coinvolti. Un atto di
contaminazione sensoriale o sovrapposizione sensoriale. L’opera di
Pirelli è un luogo o la ricerca di un luogo: la ricerca di uno
spazio emozionale...; il luogo dell’inafferrabile e del magico;
quell’inspiegabile ed inafferrabile del mondo, della natura che
viene concentrato, reso reale, afferrato e afferrabile, reso
umanamente visibile e percettibile dalla sua opera: una
oggettualizzazione dell’inafferrabile che si trasforma
camaleonticamente da suono a movimento, luce, spazio, a modalità
scenica, ad oggetto artistico, ma anche ad emozione pura.
Il senso di misticismo, di trascendenza
e un certo atteggiamento di universalismo sensoriale, emozionale ed
estetico è il nocciolo della ricerca artistica che il maestro ci
regala e vuole condividere con noi”.
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