Mercoledì 24 ottobre 2018, alle
ore18:00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole
Bombelli 22 si inaugura la mostra di Rosella Restante “Res 2018”
a cura di Ivana D’Agostino.
L’esposizione rimarrà aperta fino al
9 novembre secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle
17,00 alle 20,00, altri orari su appuntamento.
L’evento è l’ultimo appuntamento
di Osservazione 2018 ciclo di quattro mostre in cui gli artisti
dall’Associazione culturale FUORI CENTRO, tracciano i percorsi e
gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle
esperienze legate alla sperimentazione.
Combinare insieme più linguaggi
artistici – fotografia, opere su carta, installazioni a cui oggi si
aggiunge un’opera video sonora – è tra gli obiettivi perseguiti
con sistematicità dalla ricerca artistica di Rosella Restante. Una
propensione ambientale, la sua, in cui spazio e opere dialogano
costantemente in una dimensione temporale dilatata tra passato,
presente e futuro. Più linguaggi artistici espressi con diversa
forma coordinati da un unico pensiero portante che sostiene e crea la
traccia della continuità. Tutto questo si coglie nel progetto
site-specific pensato per questo evento ad Arte Fuori Centro, Res
2018.
Concepito come fenomeno
plurisensoriale, in grado di coinvolgere capacità
percettivo-visivo-auditive e spaziali estensibili verso un oltre,
esso è fruibile come l’articolata pluralità di sperimentazioni
artistiche – fotografia, video, installazione -, mantenendo il
medesimo carattere plurale anche nell’interpretazione del titolo:
Res 2018, che può essere sia l’abbreviazione del cognome
dell’artista, Restante, o la traduzione del sostantivo femminile
latino, res: cosa, vicenda, circostanza. Ovvero tutto ciò che
riguarda le vicende, le cose della vita di Rosella Restante, ovvero
la sua arte.
Venticinque foto di formato quadrato
50X50 che colgono di spalle la nuca di amici e sconosciuti,
rappresentano un esodo – tema quanto mai attuale oggi, e in tutte
le epoche di calamità e guerre - che supera lo spazio espositivo
dirigendosi verso un altrove, spesso negato o da conquistare a caro
prezzo.
Altrettanto di formato quadrato in
bianco e nero come le foto, sono le immagini del video. Spaesamento,
sospensione, fragilità di equilibri: paradosso del deflagrare
cadendo di una pillola che ruota su sé stessa; increspature luminose
della superfice dell’acqua di una risacca che sulla sabbia scrive e
riscrive incessantemente segni subito dopo cancellati; nuvole
spostate nei cieli dal vento che lentamente escono dal campo visivo
dato. La trilogia narrativa del video sostanzia emozioni diverse
supportandole con suoni, che dalla caduta deflagrante, e incongruente
della pillola, passano allo sciabordio dell’acqua al suono
metallico prodotto dai campi magnetici attivati dall’indagine
diagnostica della risonanza magnetica. Percezioni diverse di un mondo
esterno-interno che riguarda gli attraversamenti della vita di
Rosella Restante, la sua personale res, trasformata in opera d’arte,
le cui tracce sparse vengono ricucite dal segno plastico installativo
che definisce e oltrepassa lo spazio dato.
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