Il titolo dell'esposizione - "Alla
ricerca del perturbante" - evoca un termine utilizzato da
Sigmund Freud per indicare ciò che, familiare ed estraneo allo
stesso tempo, provoca uno spaesamento, una situazione di latente
incapacità di comprendere secondo i canoni tradizionalmente
adottati. "Perturbanti" sono i protagonisti dell'opera
pittorica e scultorea di Sergio Zanni: viandanti e viaggiatori senza
meta, frutto di un immaginario poetico e surreale.
Il percorso della mostra si compone di
una trentina di opere, tecniche miste su carta e su tavola, di medie
e grandi dimensioni, realizzate negli anni Duemila, oltre a due
sculture in terracotta, raffiguranti i protagonisti del suo fervido
immaginario.
«Nello studio di Sergio Zanni, che s'affaccia su un cortile nella Ferrara antica - scrive il curatore Sandro Parmiggiani - si è presto circondati, quasi assediati, da una selva di figure: i personaggi creati dalla sua fantasia e realizzati prima in terracotta e poi nei materiali che consentono di ampliarne le dimensioni. Sono così nati nel tempo i personaggi che Zanni ha presentato in mostre, in Italia e all'estero, a partire dal 1973, e che lui stesso ha puntigliosamente elencato: eremiti; signori della pioggia; monumenti ai caduti; diavoli; custodi delle pianure; zingare; osservatori; camminatori; palombari; attendisti; figure senza davanti; piloti; cacciatori di nuvole; oblomov (il "mite-fantasma" del romanzo di Gončarov); fumatori; pittori di guerra; angeli misteriosi; sirene; equilibristi, Ulisse e altri viandanti; naufraghi e figure controvento che, nonostante abbiano ormai l'acqua alla gola, s'ergono su barche che stanno inabissandosi…».
«Nello studio di Sergio Zanni, che s'affaccia su un cortile nella Ferrara antica - scrive il curatore Sandro Parmiggiani - si è presto circondati, quasi assediati, da una selva di figure: i personaggi creati dalla sua fantasia e realizzati prima in terracotta e poi nei materiali che consentono di ampliarne le dimensioni. Sono così nati nel tempo i personaggi che Zanni ha presentato in mostre, in Italia e all'estero, a partire dal 1973, e che lui stesso ha puntigliosamente elencato: eremiti; signori della pioggia; monumenti ai caduti; diavoli; custodi delle pianure; zingare; osservatori; camminatori; palombari; attendisti; figure senza davanti; piloti; cacciatori di nuvole; oblomov (il "mite-fantasma" del romanzo di Gončarov); fumatori; pittori di guerra; angeli misteriosi; sirene; equilibristi, Ulisse e altri viandanti; naufraghi e figure controvento che, nonostante abbiano ormai l'acqua alla gola, s'ergono su barche che stanno inabissandosi…».
In occasione del vernissage su invito,
previsto per venerdì 30 novembre a partire dalle ore 19.00, sarà
visitabile l'anteprima della mostra, aperta al pubblico da lunedì a
venerdì con orario 10.00-12.00 e 16.00-18.00, chiuso sabato,
domenica e festivi. Per informazioni: www.bfmr.it.
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