giovedì 8 novembre 2018

Ci rivedremo a Filippi di Franz Borghese

Il titolo dell'opera è mutuato da una celebre frase che fu pronunciata dal fantasma di Giulio Cesare che così si rivolse a Bruto.
Lo storico Plutarco, nell’opera “Vite parallele”, raccontava infatti che Bruto, ossessionato dai sensi di colpa per aver partecipato alla congiura nella quale era stato assassinato Cesare, sognò una entità che gli disse: “Sono il tuo cattivo demone, Bruto ci rivedremo a Filippi”.
Ricordiamo che a Filippi Bruto fu sconfitto e dunque questa frase rappresenta un ammonimento per dire “tu mi hai ammazzato ma ci rivedremo” che diviene poi nell’opera in esame, anche un modo per suggestionare la mente dell’osservatore che può fare collegamenti con la realtà e riflette: “abbiamo assassinato il nostro duce, ma egli ritorna in vari modi e con un diverso aspetto”.
E' un modo di trattare di guerra in modo ironico ed antimilitarista. Ricordiamo che quest'opera rientra nel ciclo “W la Guerra” del 1976 di cui sono in esposizione 20 disegni originali a china all'esposizione presso il Maschio Angioino visitabile ancora fino al 26 novembre secondo gli orari del museo: tutti i giorni dalle ore 8:30 alle ore 19:00 e la domenica dalle ore 8:30 alle ore 13:00.



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