Il Martirologio Romano lo commemora
al 19 novembre, tuttavia il suo nome ricorre altre volte: al 3
ottobre, con Caio, Pietro e Paolo; al 4 con Caio, Eusebio, Cheremone
e Lucio.
Si tratta sempre del diacono ricordato il 19 novembre,
poiché i suoi compagni non sono altri che i diaconi alessandrini,
menzionati da Eusebio, perseguitati insieme con il loro vescovo
Dionigi, durante l'impero di Valeriano.
Più difficile si presenta un
altro problema: il Martirologio Romano, che desume la notizia da
Eusebio, (parla di un "prete" Fausto 26 novembre), martire
ad Alessandria, insieme con Didio, Ammonio ed altri, sotto l'impero
di Massimino Daia e Calerio. Questo "prete" Fausto vissuto
sotto il vescovo Pietro, secondo il Tillemont e l'Allard potrebbe
essere identificato con il diacono, ma è più verosimile ammettere
che si tratti di due martiri distinti. L'ultima persecuzione,
infatti, ebbe in Egitto varie fasi con moltissimi martiri, per cui si
può ritenere che il diacono Fausto fosse vittima nel primo periodo
(303-305), mentre il prete Fausto fu martirizzato nel secondo periodo
sotto Massimino Daia (311).
Etimologia: Fausto = propizio, favorevole,
dal latino
Emblema: Palma
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