Il Parco Archeologico di Ercolano.
Archeologia, Arti e territorio:
dal percorso Maiuri Pop Up al Nuovo
Programma 2019.
15 gennaio 2019
Sala didattica dell’Antiquarium del
Parco Archeologico di Ercolano
Excursus su 2018 per trarre profitto
per il 2019
Presentato nella
mattinata del 15 gennaio il Programma 2019 del Parco Archeologico di
Ercolano, a introdurlo il direttore del Parco Francesco Sirano che ha
esposto ogni punto degli eventi che verranno organizzati, presentati
per aree tematiche. “Il Parco di Ercolano – dichiara il Direttore
Sirano – si lascia alle spalle un anno denso di attività e di
impegno ma uno altrettanto ricco e impegnativo ci aspetta. Il mio
ringraziamento a tutto il personale del Parco, che in questo anno è
ulteriormente cresciuto in numero e in carico di lavoro per ognuno,
che con assoluta abnegazione risponde ad ogni mia sollecitazione con
lo stesso mio entusiasmo e passione. Dicembre è stato il mese a me
forse più caro dei precedenti trascorsi perché ho potuto vedere
realizzato il sogno di far vivere i luoghi che frequentiamo, poter
rendere accessibile e fruibile l’Antiquarium lo ritengo davvero un
traguardo che mi sprona ad andare avanti senza sosta alcuna. Mi
piangeva il cuore nel vedere un luogo come l’Antiquarium
‘invecchiare’ senza che il pubblico potesse fruirne, ho voluto
fortemente la sua apertura e il suo utilizzo perché il Parco di
Ercolano lo merita e affinché il territorio potesse guadagnare un
prestigioso luogo di esposizioni. E l’aver collocato in questo
spazio gli ori, mai esposti in una tale completezza, ha coronato un
sogno che avevo nel cassetto. Il cassetto l’ho aperto e quello che
aspetta il Parco è solo ulteriore valorizzazione delle attività di
ricerca, documentazione, conservazione, comunicazione e divulgazione
per lo sviluppo culturale dell’intero territorio vesuviano. Per
questo il Programma 2019 rende stabili alcune aperture come quella
del teatro, presenta una rassegna estiva più strutturata e ricca
dell’anno passato, accoglie cittadini e appassionati per cicli di
conferenze e una summer school, apre il Parco alle mostre diffuse sul
territorio, nel continuare la strategia di collaborazione con gli
enti territoriali, ma anche con le scuole, gli enti, le associazioni,
le istituzioni nazionali e internazionali perché tutti possano
godere della crescita di questo sito UNESCO che deve diventare comune
e condivisa”.
Dopo la presentazione del Programma
2019, il simposio “Approfondimento tematico: codici espressivi a
confronto. L’esperienza del caso Ercolano”, con l’intervento di
Catrin Huber, Newcastle University
Rosaria Gini e Mauro Maurizio Palumbo,
Accademia di Belle Arti Napoli
Michele Iodice, Certosa e Museo di San
Martino (Napoli)
Ascanio D’Andrea e Francesca Del
Duca, Herculaneum Conservation Project.
A conclusione dell'esperienza Maiuri
Pop up, il Parco Archeologico di Ercolano ha infatti proposto un
approfondimento sull'esperienza del 2018, che ha visto la commistione
di codici di comunicazione diversi e la loro utilizzazione in
iniziative di coinvolgimento del territorio, per far emergere le
‘best practices’, come eredità per il 2019.
Maiuri Pop Up: idea di progetto e
realizzazione
Il Parco Archeologico Ercolano, in
collaborazione con il team dell’Herculaneum Conservation Project,
ha programmato una serie di iniziative, in occasione del 90°
anniversario dell’inizio degli Scavi Nuovi, inaugurati
ufficialmente il 16 maggio 1927 sotto la direzione dell’archeologo
Amedeo Maiuri. L’anniversario ha costituito un’occasione che non
è stata esclusivamente celebrativa ma di riflessione e di
ispirazione sulle attività di scavo e restauro e sulle scelte di
comunicazione adottate da Maiuri ad Ercolano. Colui che fu
Soprintendente agli Scavi e alle Antichità della Campania e che
realizzò una vera e propria impresa di straordinaria innovazione da
molteplici punti di vista, sia per l’organizzazione dei cantieri di
lavoro, sia per il metodo di acquisizione dei terreni da scavare.
L’aspetto che ancora oggi appare innovativo e di notevole impatto
agli occhi dei visitatori riguarda le scelte che Amedeo Maiuri
realizzò nell’allestimento delle case e delle botteghe della città
antica, riuscendo a comunicare con immediatezza il modo di vivere e
le attività degli abitanti del 79 d. C. Le 3 finestre della mostra
(Shopping, Scavare, Expanded Interiors) hanno costituito una sorta di
dialogo con le scelte adottate da Amedeo Maiuri in una
sperimentazione di nuove forme di comunicazione adatte alla nostra
epoca.
Il progetto sperimentale, inteso come
dialogo tra passato e presente, è stato definito “Maiuri pop-up”,
rassegna di istallazioni, percorsi tematici ed eventi, sia di
carattere storico archeologico sia artistico, che si sono svolti
nell’arco dell’anno dell’anniversario dell’inizio degli scavi
di Amedeo Maiuri, (installazioni, percorsi a tema, esposizione di
reperti originali, copie, filmati d’epoca, riproduzioni di
fotografie, planimetrie e manifesti, e risorse online). Si è
tentato, attraverso la “mostra pop-up”, di ricostruire alcuni dei
momenti fondamentali della storia moderna del sito archeologico, con
spunti per parlare del presente e del futuro di questo sito e del suo
territorio ad ampio respiro. Gli obiettivi prefissati sono stati
molteplici: dall’ampliamento dell’offerta culturale per il
visitatore, alla costruzione di una nuova e più forte identità del
Parco archeologico. Maiuri rappresenta il filo conduttore per
valorizzare risultati nel presente e per guardare il futuro.
Si ricordano nello specifico le tappe
che hanno caratterizzato il percorso Maiuri pop up:
AZIONE 1: Shopping
La Bottega del Plumbarius (VI,
12: Decumano massimo) in collaborazione con l’Herculaneum
Conservation Project
Il progetto di integrazione visiva
della bottega del Plumbarius si è proposto di ricostruire con
elementi moderni le geometrie che componevano gli arredi e le
strutture di questo spazio. L’allestimento, ispirato a quello
realizzato da Maiuri, ha previsto la realizzazione di copie degli
oggetti da mettere in mostra sul bancone della bottega e di altri
elementi legati alle attività di laboratorio del fabbro (e.g.
lingotti di piombo); il posizionamento di oggetti originali non a
rischio conservativo (e.g. pesi in pietra, anfore); il posizionamento
di pannellature e elementi sagomati per riproporre gli spazi
originali; una presentazione minimale (‘interpretation’) per
aiutare il visitatore alla comprensione della scelta espositiva (e.g.
pannello, cartolina, etc.).
AZIONE 2: Scavare (scarica
il dépliant ITA, ENG, FR)
Installazioni di Michele Iodice
Il progetto è sorto dall’idea di
raffigurare, mediante un percorso luminoso e suggestivo, la figura
dell’archeologo Amedeo Maiuri.
Il “viaggio” ideato inizia nella
bottega di Messenius Eunomus (cardo III), dove è stato ricreato un
ideale studio di Amedeo Maiuri. La sua collocazione all’interno
degli scavi è volta a sottolineare il costante studio
dell’archeologo e attenzione nella ricostruzione dei luoghi per
restituire all’uomo una visione più completa del passato superando
così il vecchio metodo di scavo borbonico di tipo più antiquario.
Dallo studio inizia il percorso attraverso il Portale (Decumano
Inferiore). Posto in corrispondenza della lapide commemorativa dell’
inizio dei nuovi scavi nel 1917, divide simbolicamente il sito
archeologico in due parti: quella borbonica e l’Herculaneum, (che
doveva essere scavata, Herculaneum effodiendum est), portata alla
luce da Amedeo Maiuri. Due luoghi esemplificativi della “città
museo”, in cui riviveva la quotidianità dell’Ercolano romana
voluta da Maiuri, leitmotiv di tutto il percorso Maiuri Pop Up.
Il percorso di Michele Iodice, in
collaborazione col team scientifico del Parco, ha utilizzato le
immagini dell’archivio storico, testimonianze dell’impresa di
scavo condotta da Maiuri con le squadre di lavoratori, perlopiù
abitanti di Resina. Alcuni di quei volti sono stati riprodotti e
collocati nei tre punti dell’installazione.
Due luoghi esemplificativi della “città
museo”, in cui riviveva la quotidianità dell’Ercolano romana
voluta da Maiuri, leitmotiv di tutto il percorso Maiuri Pop Up.
Il Panificio di Sextus Patulcius Felix
(cardo V) dove, nell’ambiente di ingresso, oltre alle macine in
pietra lavica, ancora in sito, Maiuri espose due teche con il grano
carbonizzato rinvenuto sul posto, e, nell’ambiente di servizio, una
serie di teglie di bronzo.
Nella bottega del Gemmarius (cardo V),
la cosiddetta “stanza della tessitrice” dove Maiuri espose,
accanto a diversi elementi di arredo, la riproduzione di un telaio.
Expanded
Interiors: Casa del Bel Cortile, Catrin Huber
Parco Archeologico
di Ercolano, Herculaneum Conservation Project, New Castle University,
Arts and Humanities Research Council, Art Editions North.
L’artista Catrin Huber, della New
Castle University, ha lavorato a un progetto sulla relazione tra la
pittura e gli spazi nel mondo romano. Il suo progetto, Expanded
Interiors, si è focalizzato su due luoghi, la Casa del Bel Cortile
ad Ercolano e la Casa del Criptoportico di Pompei.
Ad Ercolano la casa del Bel Cortile
rappresenta un momento della celebrazione dei 90 anni dagli scavi
diretti da Amedeo Maiuri, iniziati nel 1917 e conclusi nel 1961.
Nel 1956 Amedeo Maiuri inaugurò un
piccolo museo presso la Casa del bel Cortile, nel quale espose una
collezione di oggetti trovati ad Ercolano negli scavi da lui diretti.
Maiuri intendeva mostrare ai visitatori la vita quotidiana degli
abitanti della città antica, creando una vera e propria “città
museo”.
Per Expanded Interiors Catrin Huber ha
usato lo stesso approccio sperimentale di Maiuri, portando l’arte
contemporanea a dialogare con la Casa del Bel Cortile, con la sua
storia, con i suoi manufatti.
Privilegiando le figure e i volti delle
donne, la mostra porta al pubblico le riproduzioni di raffinati
manufatti conservati nei depositi del Parco Archeologico di Ercolano.
La mostra raccoglie le figure e i volti in nuove costellazioni,
sovrapponendo repliche stampate in 3D con riproduzioni degli
originali in 2D.
COME DA COMUNICATO STAMPA
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