mercoledì 16 gennaio 2019

San Marcello I Papa

Ricorrenza: 16 gennaio
Protettore di: cavalli



Nei primi tre secoli del Cristianesimo non tutte le persecuzioni furono uguali, da Nerone a Diocleziano ci furono alti e bassi: qualche Imperatore, come Decio, mirò più a fare apostati, cioè rinnegati, che Martiri. L'ultima persecuzione, prima che Costantino accogliesse come insegna la Croce, fu quella di Diocleziano, la più lunga e cruda. Ebbe inizio nel 303: distrusse chiese, bruciò libri sacri, i Cristiani che si rifiutavano di sacrificare agli Dei erano considerati peggio di schiavi. Inoltre se cristiani: i nobili perdevano i loro titoli, gli ufficiali perdevano i loro gradi, i funzionari perdevano i loro uffici ed i mercanti perdevano i loro averi. Molti Cristiani, quindi, cedettero: abiurarono e apostatarono e vennero chiamati “lapsi” (cioè caduti), oppure, “relapsi” quando erano ricaduti più di una volta nell'apostasia. In questo periodo tragico si alzò la figura di San Marcello, presbitero capo della Chiesa Romana. Nei calendari e negli elenchi dei Pontefici, gli viene dato il titolo di Papa, trentunesimo della serie Apostolica (ma egli forse non fu Papa, ma soltanto “Presbitero capo” cioè primo tra i sacerdoti romani). Il suo pontificato ebbe inizio quattro anni dopo la morte del suo predecessore, e fu di breve durata. La Chiesa, dopo la persecuzione e l'assenza di un capo, mostrava le piaghe dell'infedeltà e le cicatrici del tradimento. San Marcello fu severo coi lapsi, ai quali impose gravi penitenze; severissimo coi relapsi.

Con la morte di Diocleziano e la successione di Massenzio, che doveva essere poi l'avversario sconfitto da Costantino, la persecuzione parve placarsi. La Chiesa romana si riorganizzò sotto la guida inflessibile di San Marcello, finché anche l'Imperatore Massenzio, insospettitosi, mandò in esilio il Pontefice o “Presbitero capo” della Chiesa Romana che morì nel 309.

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