Ricorrenza: 30
gennaio
Discendente da celebre famiglia
consolare, rimase orfana ancora in tenera età, si dedicò con tutto
l'ardore della sua anima giovanile alle opere della cristiana pietà,
distribuendo con la massima liberalità le ricchezze che i suoi le
avevano lasciato in grande abbondanza: nei poveri vedeva Gesù
stesso, il Maestro Divino che aveva detto: « Quello che avrete fatto
al minimo dei vostri fratelli, l'avrete fatto a me ».
Siccome la carità cristiana era
sconosciuta nel mondo pagano, ben presto si sospettò che Martina
fosse seguace del Nazareno e i nemici del nome cristiano le tennero
gli occhi addosso e non esitarono ad accusarla come cristiana.
Fu tentata in mille modi, le furono
fatte promesse e minacce perché sacrificasse agli dei dell'impero,
ma rispose sempre con fermezza che « era cristiana » e che come
tale si sarebbe sempre comportata.
Passando il giudice dalle minacce ai
fatti, fu battuta colle verghe, scarnificata con uncini di ferro,
poi, intrisa di grasso bollente, fu gettata alle belve
dell'anfiteatro, ma le bestie la risparmiarono. Allora fu fatto un
grandissimo rogo ma quando il fumo e le fiamme furono esaurite, i
carnefici e la folla immensa che assisteva al crudele spettacolo,
videro la santa giovane perfettamente illesa in mezzo al braciere.
Molti della folla e qualcheduno dei
suoi stessi carnefici, alla vista di quel prodigio, si convertirono e
si dichiararono cristiani. Il giudice, quindi ordinò che fosse
decapitata. La pia fanciulla chinò il capo sotto la spada del
carnefice. Allo spettacolo del martirio altri pagani si convertirono
alla vera fede, ed ebbero la grazia di udire distintamente una voce
suprema che chiamava la Vergine alle celesti dolcezze del cielo.
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