Con il Giovedì Grasso, che quest'anno
cade il 28 febbraio, iniziano le feste e i giochi di Carnevale: i
bambini escono il pomeriggio e vagano tra i parchi e le piazze
tirando coriandoli e mostrando buffe e divertenti maschere. Anche i
più grandi si dilettano con qualche scherzo reciproco, o
semplicemente organizzano passeggiate all'aperto, approfittando del
sole e del caldo.
Per quale motivo si festeggia giovedì
grasso, qual è la sua storia, e soprattutto perché è 'grasso'?
Il motivo per il quale il martedì e il
giovedì grasso si chiamano così è da ricercarsi nell'etimologia
della parola 'carnevale'. Dal latino carnem+levare, 'carnem' stava a
indicare banalmente la carne, come la intendiamo anche noi, mentre
'levare' è traducibile in italiano con 'eliminare'.
Messe insieme le
due parole, otteniamo un "eliminare la carne", infatti, il
martedì è l'ultimo giorno in cui si può mangiare carne, prima del
periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Secondo alcuni, la
parola carnevale deriverebbe dal latino carnem+vale: 'vale' era
l'equivalente del nostro saluto di congedo, traducibile con "ciao",
o anche "addio". Messe insieme le due parole, si ottiene un
"ciao carne", o "addio carne".
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