Lunedì 25 febbraio, ore 11:00
conferenza - aperitivo di presentazione presso la Galleria Camera
Chiara di Armando Cerzosimo, in via Giovanni da Procida, 9. Ore 19:00
incontro con l’autrice e proiezione delle operepresso lo Spazio
Cerzosimo alla via Roma 210 INGRESSO
LIBEROINFO:www.cerzosimo.com
La grande passione per la fotografia e
la volontà di poter far crescere la cultura e l’attenzione verso
l’immagine come mezzo di comunicazione, di aggregazione e di
qualità hanno spinto lo Studio Cerzosimonelle figure di Armando
Cerzosimo, unitamente ai figli Pietro e Nicolacon cui dirige lo
studio, a proporredelle rassegne fotografiche con il focus “La
fotografia come passione”.La peculiarità del progetto diretto da
Armando, che si avvale del patrocinio e del sostegno del Comune di
Bellizzi, nella figura del Sindaco Mimmo Volpe, sempre attento alle
dinamiche culturali del territorio, è quello di invitare nella nuova
struttura in Bellizzi in via Roma 210, fotografi sia del territorio
che di altri luoghi che abbiano delle peculiarità di fotografare con
un chiaro intento di passione e trasmettere la loro esperienza sia di
fotoamatori che umana. Pietro Cerzosimo,referente della parte tecnica
della stampa fotografica di alta qualitàsi occupa della stampa delle
opere dei partecipanti poiché, una delle particolarità delle
rassegne è quella di mostrare stampe su carta fotografica con
modalità espressamente chimica. Nicola Cerzosimosi occupa del
visualproiettando i lavori dei fotografi invitati. Partito con un
primo incontro con Gaetano Paraggio, con le sue visioni oniriche di
paesaggi urbani ed extraurbane, il secondo incontro ha visto
confrontarsi, con un pubblico numeroso e appassionato, tre autori in
un format molto avvincente: Franco Sortini, Francesco Truono e
Armando Cerzosimo, tre appassionati, tre visioni diverse, un solo
scopo: diffondere un messaggio di qualità e coerenza fotografica;
per quindi passare al terzo incontro, che ha ospitato Davide Lunelli,
una fotografia, la sua, a volte ermetica, seguito dal fotografo
cilentano, che ci ha trasportato in paesi dell’Est sconosciuti,
Salvatore Lembo. Incontri, questi, interessanti e vivaci per le
implicazioni di diversi linguaggi mediati e arricchiti dalla preziosa
collaborazione del critico d’arte Cristina Tafuri. Dopo la
personale di Mirella Caldarone, fotografa pugliese dal titolo “Le
mie orme”, ancora un occhio femminile, quello del giovane
architetto cavese Valentina Cirillo. Sud quale luogo della mente, Sud
come parte bassa che significa avvicinare alla terra, comunicare con
essa, intesa come un principio di assorbimento e, insieme, di
nascita: abbassando si seppellisce, si semina, si dà la morte per
poi ridare la luce. Un tema che viene sviscerato a Matera, a Guardia
Perticara, ad Aliano, dove il nascosto chiede con maggiore insistenza
e da più tempo di farsi luce ed è qui che diventa più poroso e
friabile il muro che divide il “sopra”, il “sotto”, l’”al
di qua” e l’ “al di là”, l’arcaico e il presente,
l’immaginario e il reale, in uno psicodramma che, nei secoli, è
riuscito a penetrare la cultura e il suolo.Un Sud, il nostro che ha
sempre assorbito tutto, riuscendo a rimanere in fondo se stesso, un
Sud contaminato, da sonorità, saperi, sapori, profumi e tradizioni
appartenenti ad altre culture, dall’Africa, all’ Oriente, un
grande Sud, che incontreremo nelle varie comunità che “colorano”
Salerno, Cingalesi, Senegalesi, Nigeriani, Siriani, teatralizzato,
visualizzato, magnificato, nella sua nudità crudele ed esibita,
nelle sue metamorfosi enigmatiche e perturbanti, partecipe di un
sogno collettivo chiamato vita.
Il format della sesta puntata saluterà
la presentazione dell’artista alla stampa, seguito da un momento
conviviale, all’interno della galleria Camera Chiara sita alla via
Giovanni da Procida, nel centro storico di Salernoalle ore 11per poi
trasferirsi, alle ore 19,nelloSpazio Cerzosimo, sito in Bellizzi alla
via Roma 210, per la proiezione e l’incontro con l’autrice.
Nota Biografica
Laureata l’Università degli Studi di
Napoli “Federico II” con il Prof. Arch. Nicola Pagliara, inizia
da giovanissima la formazione con studi in grafica pubblicitaria e
fotografia e con la frequentazione dell’Istituto Superiore di
Design a Napoli. Coltivando da sempre la passione per la fotografia,
sostiene anche corsi di insegnamento sia di grafica che di fotografia
presso Istituti professionali nel salernitano. Nei suoi progetti, l'
accostamento dei materiali e dei colori non è mai casuale, frutto di
una lunga ricerca di quell'equilibrio che solo attraverso un'analisi
fotografica è possibile trovare. Tra le sue esposizioni ricordiamo
la personale 'Van Holland Van Hart' sulle architetture olandesi
tenutasi presso Ylas Creperie a Salerno; la collettiva sulla città
di Matera tenutasi presso il museo FRAC di Baronissi (SA); la
personale 'Sguardi da altri mondi' tenutasi presso la sede dell'Arci
di Salerno; è stata fotografa principale del primo Festival dello
Sguardo tenutosi lo scorso 30 agosto a Guardia Perticara (PT). Lavora
con la consapevolezza che solo attraverso un attento studio storico
del manufatto o di una intera città e del suo utilizzo da parte
della società, si possa poi capirne la trasformazione ed
individuarne la giusta modalità di intervento, nel rispetto e nella
valorizzazione del passato.
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