Ricorrenza: 4 febbraio
Etimologia: Gilberto = nobile ostaggio, dardo brillante, dal tedesco
Etimologia: Gilberto = nobile ostaggio, dardo brillante, dal tedesco
Sempringham (Inghilterra), ca. 1083 -
Ivi, 4 febbraio 1189
Figlio di Jocelino, facoltoso cavaliere
di origine normanna stabilitosi in Inghilterra al seguito di
Guglielmo il Conquistatore, e di una inglese di modeste condizioni,
Gilberto nacque a Sempringham nel Lincolnshire intorno al 1083.
Avviato giovanissimo alla carriera ecclesiastica, andò a completare
i suoi studi in Francia, dove si fermò poi anche per qualche tempo
ad insegnare. Tornato in patria, aprì una scuola per la gioventù,
ottenendo al tempo stesso in beneficio dal padre le due chiese di
Sempringham e di Terrington, le cui ricche rendite le distribuiva
regolarmente ai poveri, essendo andato a vivere nel palazzo
episcopale di Lincoln, al servizio del vescovo Roberto Bloet (m.
1123), il quale lo ebbe in grande stima per la sua profonda pietà e
da cui ricevette la tonsura e gli ordini minori. Seguitò a dimorare
in quell'episcopio anche con il nuovo vescovo, Alessandro, che, dopo
avergli conferito la sacra Ordinazione, lo nominò penitenziere della
diocesi, circondandolo sempre della sua incondizionata
fiducia. Gilberto rimase ancora sette anni a Lincoln, poiché solo
nel 1130 ritornò a Sempringham, dove fondò dapprima un monastero di
religiose, votate alla vita contemplativa nella più stretta clausura
sotto la regola benedettina, e quindi anche una comunità maschile a
cui diede la regola dei Canonici Regolari di s. Agostino, dopo che i
Cistercensi ebbero rifiutato di assumerne la direzione spirituale;
ebbe così vita l'Ordine dei Gilbertini, l'unico Ordine religioso
sorto in Inghilterra, i cui statuti particolari furono approvati da
Eugenio III nel 1148 e confermati poi da Adriano IV (1154-59) e da
Alessandro III (1159-81). Recatosi in Francia nel 1147, Gilberto
ebbe occasione d'incontrarsi, al capitolo generale di Citeaux, con il
papa Eugenio III e s. Bernardo al quale rimase poi sempre legato di
stretta amicizia. Sostenne s. Tommaso Becket nella controversia
contro Enrico II, per cui ebbe a subire persecuzioni, riuscendo
tuttavia a scamparne finalmente per la grande stima che godeva presso
il re. In seguito, dovette soffrire anche le calunnie di alcuni suoi
monaci laici, sobillati dai due conversi Oggero e Gerardo, che mal
sopportavano i rigori della disciplina imposta dalle costituzioni da
lui dettate, ma in sua difesa interposero la loro voce unanime presso
il papa Alessandro III tutti i vescovi inglesi. Affranto dagli
anni e dalla cecità, che lo aveva colpito nell'ultimo periodo della
sua lunga esistenza, interamente votata al servizio di Dio e della
Chiesa, Gilberto morì ultracentenario il 4 febbraio 1189 in mezzo ai
suoi monaci di Sempringham.
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