Ricorrenza:
21 febbraio
Nacque a Ravenna verso l'anno 988 da
buona famiglia, perduti i genitori quando era ancor fanciullo, ebbe
come tutore un suo fratello maggiore di nome Damiano. Pietro, in
riconoscenza di tutte le sollecitudini che questi usò verso di lui,
prese in seguito il soprannome di Damiano.
Studiò a Faenza dove eccelse per
sapere e per illibatezza di costumi e un giorno la Divina Provvidenza
volle che incontrasse due eremiti camaldolesi, ai quali confidò il
suo desiderio di vivere in solitudine. Accolto nel loro ordine, si
ritirò nel monastero di Fonte Avellana in diocesi di Gubbio,
divenendone presto abate. Divideva il tempo nella preghiera, nello
studio della Sacra Scrittura e nella penitenza, mostrandosi ai
giovani figli modello sublime in ogni virtù.
S. Pier Damiani nonostante la sua vita
ritirata, non potè sottrarsi ai disegni che Papa Stefano IX aveva su
di lui: lo creò difatti cardinale e vescovo di Ostia. Iddio lo aveva
suscitato per rendere grandi servigi alla Chiesa: in quel tempo la
simonia era molto in voga e causava grande scandalo ai fedeli.
Il fascino del suo esempio e della sua
loquela, piegava principi e dignitari ecclesiastici. Ebbe importanti
e delicate missioni in Francia ed in Germania: quivi riuscì a
distogliere l'imperatore Enrico IV dal proposito di divorzio. Intanto
moveva continue suppliche al S. Pontefice, pregandolo di volere
accettare le sue dimissioni dalla carica prelatizia e concedergli il
ritorno nella pace solitaria del monastero. Dopo tanto, ottenne ciò
che desiderava. Chiusosi in una cella ove ebbe l'occasione di
lasciare al mondo cristiano dottissimi libri di ascetica che rivelano
nell'autore l'uomo di talento perspicace, squisito, Santo.
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