Conoscendo il lavoro di Francesca Blasi
è difficile non rendersi conto che tutte le sue opere sono animate
da un grande dinamismo formale, traducibile in una energia vibrante
che scorre fluida attraverso le sue forme articolate, i suoi lembi
flessuosi, solo apparentemente fragili ed esili. Osservando
attentamente il raffinato e arguto gioco di metamorfosi a cui si
prestano le sculture della Blasi in un lavorio costante di ambiguità
e contaminazione generatrice, richiamare l’espressione di Baruch
Spinoza Natura Naturans con cui il filosofo olandese alludeva alla
capacità autogenerante della natura mi è sembrata operazione
naturale al fine di descrivere in maniera appropriata l’energia che
scorre e irradia dalle opere di questa singolare e affascinante
artista marchigiana. Perché, in prima istanza, il lavoro di
Francesca Blasi, è soprattutto un grande inno alla Natura, alla sue
energia performante, alla sua inesorabile forza creativa capace di
genere forme, elementi, varietà, dando vita, al contempo, a
sorprendenti assonanze e inaspettati richiami. Tante forme disparate
vivono delle loro similitudini inattese, si riverberano nelle
analogie come se un destino comune - e di fondo - fosse l’abile
manipolatore di un mondo ove tutto si specchia e si riflette in un
crescendo esponenziale di energia. Una “natura naturante” che
rigenerandosi ricrea e ri-inventa se stessa ma anche le intrinseche
modalità della sua riproduzione.
Un lavoro sofisticato nei contenuti e
nella esecuzione, che indaga le forme visibili di questa azione
creatrice e lo fa mettendo mano ai materiali della tradizione come il
bronzo o elaborando materiali meno nobili ma di sicuro impatto come
il ferro. Su carta, incide le sue sculture, perché l’essere
scultori è evidentemente un modo di essere che travalica la tecnica
e la materia utilizzata, mantenendo tutto in tensione espressiva e
orientando il proprio sguardo creativo alla ricerca delle assonanze
che quasi magicamente brulicano nel creato. Ecco, allora, che le mani
si sovrappongono alle foglie e da questa congiunzione di spirito,
linfa e materia nascono le Manufolie, straordinari rampicanti
bronzei; le fronde sinuose ed eleganti delle piante riecheggiano
negli arti delle donne, le Trampoliere, a cui si assimilano e si
compenetrano. Ne nasce un mondo incantato, dove vige lo scambio e la
sovrapposizione; ogni forma si alimenta del passaggio di energie da
un corpo all’altro, ognuno dei quali disegna il mondo variegato e
immaginifico della Natura. All’origine di questo movimento
incessante, fattivo e creativo, si situa un flusso di energia
generante che nel suo moto perpetuo da un corpo all’altro annulla i
parametri del tempo e dello spazio perché nulla accade in
successione: nel mondo immaginifico della Blasi tutto accade
simultaneamente, i piani si compenetrano, le corrispondenze si
manifestano repentine e le individualità formali si annullano. Lo
spazio si comprime e il tempo si dilata in un unico lunghissimo
istante in cui l’unica misura che esiste è quella universale,
l’hic et nunc di un fermo immagine il cui valore è ora e per
sempre. E’ la dimensione onirica del sacro, dove nulla si distrugge
ma tutto si trasforma in un continuo scambio di status di energie e
forme.
Una costruzione incessantemente in
fieri retta da un mestiere solido, da una passione lacerante, da una
vocazione sperimentale e da una tensione spirituale di fondo che
manipola in senso metaforico, fino a espanderne i significati,
materiali antichi dalle imprevedibili possibilità espressive, tutte
compiutamente poetiche.
Alla fine, ciò che domina su tutto è
una natura festante che, in questo continuo scambio di energia trova
la sua ragione d’essere e la sua forza motrice: la Natura Naturante
che è oggetto e sostanza della sua stessa generazione.
Francesca Blasi nasce a Porto san
Giorgio nel 1974. Dopo il diploma presso l’Istituto Statale d’Arte
di Fermo, consegue con lode quello in Scultura all’Accademia di
Belle Arti di Bologna. Ha partecipato a diversi simposi in Italia e
all’estero e promuove l’attività scultorea organizzando
laboratori presso le scuole pubbliche. Ha al suo attivo numerose
esposizioni internazionali e nel corso della sua carriera ha ricevuto
vari premi e segnalazioni. Nel territorio fermano è conosciuta per
aver realizzato diverse opere pubbliche.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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