by Rosaria Pannico
Scoperto nel 2000, lo stadio è stato portato alla luce nel 2008. Può essere cetramente considerato di particolare importanza perchè prezioso esempio di architettura "alla greca" del II° sec d. C. ed anche per la rarità di questa tipologia di edifici presenti nell'Impero Romano di Occidente. Si segnala, infatti, che resti di antichi stadi simili si trovano tra la Grecia e l'Asia Minore.
Scoperto nel 2000, lo stadio è stato portato alla luce nel 2008. Può essere cetramente considerato di particolare importanza perchè prezioso esempio di architettura "alla greca" del II° sec d. C. ed anche per la rarità di questa tipologia di edifici presenti nell'Impero Romano di Occidente. Si segnala, infatti, che resti di antichi stadi simili si trovano tra la Grecia e l'Asia Minore.
Ricordiamo che questo stadio, sito nella località di Pozzuoli (Napoli), sorge su una terrazza naturale ad occidente della citta di Pozzuoli e si affaccia sul golfo di Npoli. Fu fatto realizzare dall'imperatore
Antonino Pio (imperatore romano dal 138 al 161 d. C.), in onore del suo predecessore
l'imperatore Adriano. Il luogo scelto fu nei pressi di una delle ville di Cicerone, dove l'imperatore fu sepolto in un primo momento a causa
dell'opposizione, da parte del Senato, alla sepoltura a Roma
(ottenuta circa un anno dopo).
Costituito da una pianta rettangolare, presentava una pista centrale (dove si svolgevano le regolari esibizioni degli atleti) ed un lato leggermente curvo detto "sphendone". Nello stadio furono, dunque, organizzati i giochi "alla
greca" (Eusebei), divisi in due sezioni: quelli dedicati all'agone ginnico e quelli di carattere musicale. E' stato utilizzato quasi certamente fino agli inizi del IV° secolo d.C. circa, quando fu abbandonato a
seguito degli editti di Teodosio.
Intorno a questo periodo una forte
alluvione sommerse completamente gran parte di esso, sollevando il
piano di calpestio, dove fu realizzata una villa tardo - antica che
intorno al V secolo diventò parte di un ampio insediamento rurale.
La zona fu poi interamente sepolta dopo l'eruzione del Monte Nuovo nel 1538, ad eccezione delle
parti più alte della cavea e dell'ambulacro che furono inglobate,
agli inizi del XIX secolo, in una masseria.
Nessun commento:
Posta un commento