In mostra un ciclo di fotografie assolutamente insolite, realizzate di recente. La mostra rimarrà aperta fino al giorno 2 aprile 2019 il lunedì e il martedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00 ,il venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e su appuntamento
“Il campo originario in cui pulsa
l’arte figurativa di Adriana Del Vento appare una Genesi del bianco
e del nero, capace di ospitare venature, sfumature, modulazioni
volumetriche che attingono il livello del colore per l’incanto -
creativo ? evolutivo ? - dell’affiorare cromatico, gioco
trascendente di frequenze” scrive di Antonio Vitolo, esordendo e
poi:” Balena il ricordo della maestria della scultura di Henry
Moore, per un tratto : l’adozione di un punto di vista superiore,
che trova appoggio nel disegnare l’ellisse, una forma che potrebbe
raccontare l’infinito morire e rinascere dell’Universo.”
Analizzando la spazialità di queste immagini, egli afferma
che:”Adriana Del Vento muove dall’originale ideazione della forma
lineare e poliedrica in uno spazio per il quale vale l’accezione
cara a Erwin Panofsky : la prospettiva come forma simbolica.Qui
simbolo è conio individuale che rispecchia passato, presente,
futuro, psiche inconscia e cosciente. La forma si svela embricazione
interna dell’esterno. Per abbozzi, curve, angoli, chiaroscuri, il
principio dell’anello di Moebius, che lo scrittore Peter Handke
riformulò nella locuzione Il mondo, esterno dell’interno
dell’esterno.”
Adriana Del Vento ha compiuto studi
artistici prima al Liceo e poi all’Accademia di Belle Arti di
Napoli laureandosi in scultura ,allieva di Augusto Perez. Si avvicina
a visioni del mondo influenzate dall’Oriente di cui approfondisce
gli aspetti esoterici e di ampliamento di coscienza diventando“
sannyasin” discepola del maestro illuminato Osho. E’ artista
poliedrica e sperimentale, utilizza molti media tra cui scultura,
installazione, fotografia, pittura ad acquarello, grafica
inventando anche nuove tecniche in un personale making off. Il suo
lavoro essenzialmente di ricerca è imperniato sul tema della
trasformazione intesa come metafora dell’impermanenza del reale
utilizzando un linguaggio sincretico che partendo da Napoli città
esoterica e affascinante è un coacervo distillato e originale di
stilemi antichi,moderni e contemporanei anche di altre culture.
Ha progettato arredi sacri partecipando
a concorsi internazionali di architettura, ha elaborato vari libri
d’artista e collaborato a diversi progetti editoriali soprattutto
di poesia. Suoi acquarelli corredano il libro d’artista di Muhammad
Bennis “ Fez” edito, in tiratura limitata dalla galleria-
edizioni Il filo di Partenope di Napoli nel 2011, sue fotografie del
ciclo Ombrescenza corredano il libro di poesie di A. Passero
“Sussurri d’Immensità” edito da Il Laboratorio di Nola nel
2017. E’inserita nella ricognizione voluta dal Museo Madre di
Napoli nell’Atlante dell’Arte Contemporanea.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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