Nasuto e il colore delle lingue
OPENING sabato 9 marzo alle ore 17.30
Dal 9 marzo al 14 aprile
Mercato centro culturale arte
contemporanea
Piazza Marconi,1Argenta (FE) 44011
Tel.800111760/0532330276
r.rizzioli@comune.argenta.fe.it
Voce ai colori!
La tendenza dell'arte a rivelare
l'invisibile è da sempre una delle componenti più affascinanti,
forse uno degli ingredienti fondamentali per la buona riuscita di
un'opera. Nei primi anni del'900, Vasilij Kandinskij, considerato il
padre dell’astrazione, teorizzava le forme primarie del fare
artistico: punto, linea, superficie, ma anche le molteplici
variazioni cromatiche. Soprattutto, enfatizzava le qualità
sinestetiche del colore, come un essere che dispone di vita propria,
capace di articolare movimento,suoni e persino stimolare il gusto
dell'osservatore. Nelle Morfosintassi Visive di Christian Nasuto
(Stoccarda, 1989) l’operazione di condurre ad una grammatica della
visione è invertita: in questo caso è il linguaggio ad essere
smontato e riassemblato secondo forme visibili. I morfemi e gli
anacoluti, elementi primari della comunicazione, assumono le
sembianze di linee, disposte su piani separati, secondo uno schema
che dà ad ogni particella del discorso una sua esistenza tangibile.
Il dato estetico predominante consiste nel colore, che dona il tono
della conversazione, l'atmosfera in cui sono immerse le parole,
capace di attivare i sensi e stimolare una visione esperenziale.
Siamo nel mondo dell'astrazione, ma un’astrazione verosimilmente
ancorata alla realtà, tra paesaggi variopinti e distratti sentieri
discorsivi.
Nasuto, definendosi“cittadino del
mondo”, conduce verso una continuità tra lingue, un’
indifferenziazione tra colori e culture, aprendo un o spiraglio su
una visione di umanità unica e preziosa proprio per le sue infinite
sfumature.
Annapaola Di Maio
Morfosintassi visiva-una pragmatica
pittorica
Il concetto che si deve tenere
presente, il presupposto fondamenta le che permette la corretta
collocazione delle seguenti opere, è l’elevazione di tutto quanto
al livello della langue; l’analisi dell’ atto individuale,
invece, non trova spazio sufficiente. Come può, d’altronde, l’arte
essere espressione individuale senza la mano della collettività che
la sorregge?
La langue, cui si è conferita
proprietà astratta proprio perché esula dal concetto
d’individualità. In altre parole, se un sistema ritenuto
ufficialmente astratto pervade e plasma la nostra quotidianità nel
modo più discreto possibile, per quale ragione tale sistema non può
essere rappresentato visivamente attraverso l’astrattismo?Ulteriore
riflessione merita l’inquadramento temporale dell’opera:il
carattere sincronico precede quello diacronico, poiché il momento
della creazione dell’opera avviene in momento preciso. L’avvio di
un’analisi diacronica è possibile solo in funzione emotiva,
dettata dallo scorrere del tempo che, stanco di aver viaggiato, si
volta per guardarla da lontano. Vorrei precisare, a questo punto, che
quanto segue non intende, in nessun modo, sostituire pensieri e
dottrine ritenute consolidate nel mondo accademico: questa è pura
sperimentazione e come tale dovrebbe essere sottoposta a qualsivoglia
critica costruttiva. La pittura rappresenta lo smembramento di
un’entità molto complessa, la sua riduzione ai minimi termini; è
l’atto del denudare, del mettere sotto luce la struttura intima del
sistema in cui tutti siamo immersi ma di
cui ignoriamo l’esistenza concreta e
visiva. Voglia l’osservatore perdonarmi l’apparente ciarlataneria
che si cela dietro un pensiero puro e onesto, libero da ogni vincolo
estetico e moraleggiante; d’altronde, riscoprire la pittura
significa anche riscoprire la sincerità d’animo.
La pragmatica, qui intesa non come
procedimento accademico volto a un fine canonico, è uno dei punti
chiave della morfosintassi visiva. Il colore è subordinato al
contesto, muta al mutare dei contenuti e della concezione sincronica
del rappresentato. Non si tratta di mere impressioni, né quantomeno
di espressioni; luce e sentimento turbato interiore non ricoprono
ruoli primari nella sintassi morfologica. Discorso diverso riguarda
l’agire sul piano dell’espressione in quanto tale: alla
rappresentazione non partecipano rettangoli più o meno grandi, né
altre figure geometriche. La sostanza dell’espressione assume, in
toto, il ruolo di sostanza del contenuto; i morfemi sono creati dallo
strumento stesso, senza particolari adattamenti, che sia un pennello
largo o un rullo. La successione di tale espressione-sostanza,
eseguita in un certo ordine sintattico e subordinata al contesto,
crea quella che definisco morfosintassi visiva.
In conclusione, rendo visibile il
concetto linguistico – in un certo senso le lingue – attraverso
varie tecniche pittoriche.
Christian Nasuto nato a Stoccarda
(ancora nella Repubblica Federale Tedesca) nel 1989. All'età di 12
anni si trasferisce in Italia al seguito della famiglia. Consegue la
laurea in lingue straniere presso l' Università Gabriele d'annunzio
di Chieti – Pescara. Nel frattempo coltiva lo studio della pittura
da autodidatta, applicando il suo sapere teorico all'arte figurativa.
Attualmente vive a Ferrara.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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