SACERDOTE E
MARTIRE
Ricorrenza: 20 marzo
Ricorrenza: 20 marzo
Martire del sigillo sacramentale
Nacque nel 1330 a Nepomuk, in Boemia ed
iniziò gli studi ecclesiastici nella città di Praga dove fu
consacrato sacerdote dall'arcivescovo della città.
Appena ordinato, si diede con zelo alla
sacra predicazione e il re Venceslao lo volle come predicatore di
corte. Non passò molto tempo che l'Arcivescovo, per dargli un
premio, volle eleggerlo canonico della cattedrale e l'Imperatore lo
propose alla sede vescovile e di Leitometitz. Spaventato il buon
canonico di tanti onori e responsabilità, riuscì a persuadere il
sovrano a ritirare la sua proposta. La moglie di Venceslao, la
piissima Giovanna di Baviera, conosciutolo, lo elesse per suo
confessore e direttore di spirito.
La buona signora passava ore intere
dinanzi al SS. Sacramento, fuggiva anche l'ombra del peccato ed era a
tutti esempio di grande virtù. Il re, tuttavia, sospettava ch'ella
gli fosse infedele e spesso la tormentava per conoscere se era vero.
Riuscendo naturalmente infruttuose tutte le sue investigazioni, non
essendo ancora convinto dell'innocenza della consorte, deliberò di
interrogare il suo confessore e farsi rivelare da lui quanto la
regina diceva in confessionale. Chiamato a sé Giovanni, lo interrogò
in belle maniere e con promesse di onori. Il Santo rispose che non
poteva assolutamente ubbidirlo. Fu, dunque, minacciato di prigionia
ed anche di peggio se entro alcuni giorni non si fosse presentato a
svelare quanto gli era stato chiesto.
Richiamato la seconda volta ed
essendosi mostrato inflessibile, fu nuovamente rimandato.
Lo invitò un'ultima volta, ad un
pranzo e ritornò all'attacco, ma non riuscendo, ordinò ai suoi
sgherri di gettarlo nel fiume Moldava. Nottetempo, venne condotto sul
ponte della città e, tra il sesto ed il settimo pilastro (dove
ancora una croce ricorda il delitto), venne gettato nella corrente.
Era l'anno 1383. Il mattino seguente sulle acque del fiume
galleggiava un cadavere circondato da una luce misteriosa.
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