In mostra un ciclo
di 24 opere quasi tutte di piccole dimensioni ed un libro d’artista,
realizzati di recente. Sulle pareti lavori bianchi si confrontano
con quelli neri , tutti della pittura hanno la qualità della
materia pur esibendo uno spessore tridimensionale. La mostra
rimarrà aperta fino al giorno 30 aprile 2019 il lunedì e il martedì
dalle ore 17.00 alle ore 19.00 ,il venerdì dalle ore 10.30 alle ore
12.30 e su appuntamento.
“Nell’uso ricercatissimo del bianco
e del nero, quasi a suggerire le infinite possibilità cromatiche
imprigionate tra presenza e assenza, tra rivelazione e nascondimento,
è racchiusa la necessità di restituire il fremito impalpabile di
un’emozione fugace, la robusta consistenza di un sentimento
ritrovato, i contorni sfilacciati di parole perdute in un’eco
lontana.” Scrive Loredana Rea ed ancora : “Nei bianchi impastati
di luce lentamente i segni prendono corpo, per farsi frammento di
memorie antiche e recenti, prima di inabissarsi nella profondità dei
neri, che tutto occultano, e riemergere poi alla superficie carichi
di risonanze di natura diversa”; illustrando il tenero naturalismo
di queste immagini, conclude poi che :” l filo tenace di
un’immaginazione febbrile e metamorfica, che riporta a sé gli
stimoli di una quotidianità sfidata con la sfrontatezza di chi ha
assaporato la sostanza fragile dell’esistenza, lega
indissolubilmente le tracce raccolte e custodite gelosamente, prima
di essere trasformate, trasfigurate, ricreate ad arte, per divorare
lo spazio e restituirlo come soffio leggero nell’inciampo dei passi
che seguono direzioni ancora sconosciute”.
Rita Mele nasce ad Asmara(EE),si è
diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone,
Dai primi anni 90 ad oggi ha esposto in
numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero
– Vive e lavora a Frosinone.
La sua prima produzione fa riferimento
allo studio del colore applicato ad una personale elaborazione
dell’arazzo e del vetro, su supporti tridimensionali, dove dagli
anni 80 in poi, la revisione della ricerca diventa mezzo privilegiato
per esprimere campi esistenziali e culturali, spesso molto differenti
tra loro, sia per presupposti teorici, sia per soluzioni formali. La
scrittura, si confermerà sigla lirica della sua poetica, ma
rientrerà prepotentemente,quando nel 1997 comincerà a collaborare
con il mondo del jazz, come scrive il critico musicale F.Fayenz a
proposito de ” i suoi dipinti musicali.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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