Lunedì 15 aprile, targa commemorativa
in via Pessina e tavola rotonda in Villa Bruno
San Giorgio a Cremano vanta un altro
prestigioso concittadino: Augusto Vera, il filosofo considerato il
più geniale e originale comunicatore del pensiero hegeliano.
Esponente di spicco del mondo universitario nazionale e
internazionale, Vera nacque ad Amelia, in provincia di Terni nel 1813
ma si innamorò di San Giorgio a Cremano, tanto da decidere di
trasferirvisi fino alla sua morte, nel 1885. Nel lungo periodo che
trascorse in città, dal 1861, mentre insegnava all'Università di
Napoli dove lo invitò Francesco De Sanctis, Vera visse nell'attuale
Villa Leone, in via Pessina, già villa Casapesenna.
Qui, lunedì 15 aprile alle ore 10.00
l'amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso
l'assessorato alla Cultura affidato a Pietro De Martino, apporrà una
targa in suo onore, con l'obiettivo di far conoscere alla città i
luoghi e la storia legati a questo illustre personaggio. Alla
cerimonia parteciperà anche il sindaco del comune di Amelia, città
di origine del filosofo e docente universitario, frutto di un
connubio culturale tra i due territori.
Alle ore 10:30, dopo lo svelamento
della targa in via Pessina, si svolgerà nella Biblioteca Padre Alagi
in Villa Bruno, una tavola rotonda su Augusto Vera, durante la quale
verrà illustrata la vita e le opere del filosofo, attraverso il
libro a lui dedicato: "Augusto Vera e la filosofia hegeliana",
alla presenza di Giuseppina Scognamiglio e Fabrizio Lomonaco,
entrambi docenti della Università Federico II di Napoli, oltre
all'autrice Teresa Cricelli.
Augusto Vera compì i suoi studi
all'Università La Sapienza di Roma e lì terminò alla Sorbona di
Parigi. Mostrò subito un immenso talento per l'insegnamento,
caratterizzato da lucidità di esposizione e genuino spirito
filosofico, reggendo dal 1839 al 1850 svariate cattedre in città
importanti della Francia e della Svizzera. Il colpo di Stato di
Napoleone III lo costrinse nel 1851 a rifugiarsi in Inghilterra a
causa delle sue idee eterodosse. Qui intraprese la stesura in
francese dell'Introduzione alla filosofia di Hegel. Tornò in Italia
nel 1859, insegnando Storia della filosofia, prima presso l'Accademia
scientifico-letteraria di Milano e poi dal 1861 all'Università di
Napoli. In Italia continuò a intrattenere scambi fecondi con la
Società Filosofica di Berlino e con gli ambienti hegeliani tedeschi
e francesi. Dal 1883 divenne socio nazionale dell'Accademia dei
Lincei. Nel 1880 fu anche nominato Senatore del Regno d'Italia, in
quanto membro della Regia Accademia delle Scienze da più di 7 anni.
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