Si segnala che dal 29 maggio al 10
giugno presso Villa di Donato (in piazza S. Eframo Vecchio, Napoli)
Art1307 e Los Angeles Artists Association presentano “On the Edge
of History – Sospesi sulla Storia”. La collettiva sarà
visitabile su appuntamento fino al 10 Giugno 2019.
http://www.rosarydelsudartnews.com/2019/05/on-edge-of-historysospesi-sulla-storia_20.html
In un’epoca storica di grandi cambiamenti, a cominciare dai mutamenti climatici per finire alle grandi migrazioni di popoli, occorre fermarsi a riflettere sulla nostra esistenza e sul futuro del mondo. Con questa mostra invitiamo artisti e pubblico a soffermarsi sulle cose, sulle proprie origini, sulle proprie tradizioni e a riflettere su cosa accadrà in futuro a queste antiche tradizioni e alle nostre basi culturali; in breve: cosa ci riserverà il futuro?
Per questo abbiamo selezionato artisti
di diversa origine e struttura culturale e abbiamo chiesto loro di
enucleare un elemento della propria tradizione e dei propri retaggi
culturali e di proiettarlo dal passato al presente e poi verso il
futuro chiedendosi come è mutato dal passato ad oggi e come
presumibilmente si modificherà nel futuro. Che ne sarà di queste
tradizioni domani? Resisteranno al cambiamento dei costumi o
soccomberanno , oppure si trasformeranno in qualcos’altro senza per
questo estinguersi del tutto?
Agli artisti è chiesto lo sforzo di
immaginare, di inventare, di prefigurare il futuro perché l’arte
ha un potere di preveggenza diverso dalla scienza. L’arte ha in sé
quella capacità “divinatoria” della creazione tout court senza
dover fare i conti con risultati, test, esami e nozioni.
Inoltre crediamo intensamente nei
principi di identità e di identificazione come basicamente pregnanti
alle nostre esistenze.
Identità significa trovare radici,
ritrovare o scoprire il proprio passato personale e/o collettivo,
strutturarsi in un complesso di norme, in una comunità di individui
che condividono principi e regole. Identificazione significa accogliere
dentro di sé un corpus di regole condivise con la comunità sociale
di “appartenenza”. Quest’ultimo termine ci posiziona
all’interno della famiglia e della società con pienezza di ruolo e
di funzione.Tutti questi elementi riteniamo siano
del tutto irrinunciabili all’uomo e alla sua dignità di persona. Recuperare le proprie origini significa
recuperare un’identità a volte sopita o perduta; studiare il
passato, significa attuare una consapevolezza più profonda del
presente. Prefigurarsi un futuro significa progettualità, speranza,
programmazione, positività. La nostra è una ricerca che parte dal
personale di ogni artista; un’indagine sul rapporto tra il
presente, con i suoi conflitti personali, sociali e politici, e le
infinite possibilità di riscrivere la storia attraverso l’uso
dell’immaginazione e della partecipazione collettiva. Vogliamo la creazione di universi
estetici che ci conducano ad un messaggio etico; miriamo col nostro
progetto alla creazione di un corpus di opere che contengano un
significato etico da condividere col pubblico senza alcun elemento di
descrittivismo documentaristico, ma tutto affidato ad un racconto
favolistico ed immaginario che ci conduca ad una realtà differente,
ad una concretezza pregna di significati simbolici e rituali, ma
anche di quotidianità del vivere comune.
In bilico sulla Storia, la nostra
umanità deve affrontare nuove esperienze e nuove sfide: il nostro
pianeta non è già più come lo abbiamo conosciuto e non sarà mai
più in futuro come lo conosciamo adesso. Le prospettive date dalla Scienza non
appaiono confortanti per la sua sopravvivenza. Vogliamo tentare con
l’arte? Con l’immaginazione? Negli anni ’70 vi era uno slogan
in voga tra i giovani di tutto il mondo ed era: “l’immaginazione
al potere”. Vogliamo tentare insieme di forgiarne un altro che può
essere: “l’Arte al potere” nel senso di una prospettazione
nuova di rapporti e relazioni in cui le realtà e le condizioni
socio-politiche delle nazioni siano determinate da un nuovo approccio
nella consapevolezza che il passato insegna, il presente si vive e il
futuro deve costituire una speranza per ogni essere umano. (Testo
critico di Cynthia Penna)
Nove artisti hanno lavorato intorno a
questo tema: Mary Cinque, Geppy Pisanelli, Antonella Masetti, Viviana
Rasulo, Linda Kunik, Maidy Morous, Catherine Rouane, Stephany Sydney
e Richard Slechta.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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